Ritorno a La Base – Diario di bordo
Ieri sera mi ha telefonato Marcello, e sapendo che scrivo su RTM mi ha chiesto se conoscevo il velista (e non solo) Francesco Sena: gli ho risposto di no (ma in compenso avevo letto il libro <Naufrago per caso> di un altro giovane velista Michele Zambelli, che spero di intervistare presto), e mi dice di andare a vedere un suo filmato TRAVERSATA OCEANICA – La Dura Vita di Bordo e la Privazione del Sonno – Ep2 – YouTube che ha girato in una traversata a bordo di Prysmian assieme a Giancarlo Pedote…
Sapevo della 15ma Transat Jacques Vabre Normandie Le Havre, dove Pedote era arrivato 6*, ma non avevo capito che anche il ritorno a Lorient sarebbe stata una competizione amichevole chiamata “Ritorno a La Base”, prova generale per una nuova regata degli IMOCA Globes Series.
Propongo di seguito a tutti gli amici di RTM di leggere direttamente dal sito il racconto della sua ultima impresa :
www.giancarlopedote.it/ritorno-a-la-base-diario-di-bordo/
C’è il racconto della traversata, mentre su TRAVERSATA OCEANICA – La Dura Vita di Bordo e la Privazione del Sonno – Ep2 – YouTube faccio la conoscenza di Francesco Sena.…e così scopro che ha girato tre filmati, dove racconta come in tre velisti, a bordo di Prysmian, sotto la guida di Pedote, hanno riportato la barca dalla Martinica a Lorient in Francia. Il primo filmato descrive l’arrivo di Francesco in Martinica, l’attesa di Pedote che arriverà sesto nella regata, e i preparativi per la partenza, della barca e il rifornimento della cambusa… gli altri due raccontano della navigazione atlantica.
Guardando il filmato sembra di rivivere la vende globe di Pedote, con la differenza che questi video sono praticamente…in diretta…. e consentono di vivere assieme a Francesco Sena l’esperienza di una traversata a bordo di una formula 1….
Vi confesso che ho provato invidia, e vorrei avere 40 anni di meno per pensare di cimentarmi in esperienze come questa…. mi sono guardato tutti i video, ed è molto interessante vedere come Francesco, giovane velista , pur fisicamente dotato e non a digiuno di esperienze in mare, riesca a farci vivere una traversata a bordo di una formula uno, ma soprattutto quale auto-disciplina debba applicare chi si cimenta ad imprese come una regata in solitario…
Ne emerge anche il carattere di Pedote, che sicuramente può sembrare autoritario e rigoroso, ma poi si comprende come a bordo di una barca supertecnica siano necessarie regole ferree. Una cosa fra tutte mi ha colpito, quando Pedote impone a bordo il silenzio, perchè l’uomo deve mantenere la concentrazione in ogni attimo, e da una parte ogni rumore a bordo trasmette un segnale, dall’altra in silenzio si mantiene più facilmente la concentrazione, perchè viaggiando costantemente sopra i 20 nodi di velocità una minima distrazione può creare pericolo.
Ho riflettuto molto ascoltando e guardando le riprese, e ho ripensato alle esperienze non confrontabili ma altrettanto significative che fin da giovane anch’io ho fatto……prima nelle traversate atlantiche , dove in plancia, in silenzio e con lo sguardo volto sempre a prua, trascorrevo le mie 4 ore di guardia assieme ad un marinaio……. e gli ultimi anni nelle navigazioni notturne verso l’Egeo, dove effettivamente ogni rumore a bordo assume un significato………..e così diventano familiari le riflessione di Pedote : …: <<<…quando ero piccolo sognavo sempre a colori e sempre in grande…….oppure……..il marinaio è come un serpente, quando non c’è niente da fare dorme, ma quando c’è da scattare scatta!!!, per concludere che…. a volte non c’è da scervellarsi a capire le cose….te le fa capire il mare……. >>>
Infine, poichè vorrei insistere sulla importanza del meteo per chi naviga, vi propongo la situazione in quota che Pedote ha rilevato al secondo giorno di navigazione: le sue intuizioni sulle evoluzioni possibili gli hanno permesso di vincere la competizione
Analisi meteorologica e strategica
“Stiamo navigando nell’Aliseo. Abbiamo passato il 22°N e speriamo di raggiungere temperature un po’ più basse. Nei prossimi giorni usciremo dal flusso dell’aliseo e agganceremo il vento da sud-est che è associato a un flusso depressionario posizionato molto sopra di noi. Con questo flusso continueremo a procedere verso nord-est, per portarci a una latitudine dove sarà possibile agganciare alcuni flussi depressionari prima, e un grosso anticiclone in seguito, anticiclone che proviene da Terranova e che andrà ad instaurarsi all’altezza delle Azzorre. Quest’anticiclone ci porterà del vento da nord con cui potremo avanzare al reaching e oltrepassare le Azzorre.”