Hemingway di Gianni B.
Hemingway di Gianni B.
La prima cosa che faccio al mattino appena sveglio e’ quella di guardare il mare.
Un po’ per vedere il tempo, un po’ per vedere dove sono Pietro e i Fratelli. Tutti i giorni dell’anno a parte i giorni di mare grosso, Pietro e i Fratelli sono già in mare da parecchio quando io apro la finestra, le due barche, due piccoli pescherecci sono fermi a non più di 500 metri davanti al Porto nuovo. Pietro a levante verso il Faro, i Fratelli a ponente verso Capo Nero.
I Fratelli non hanno un nome, cioè l’avranno sicuramente, ma io non lo conosco e li saluto sempre come “I Fratelli”.
Alle 9 del mattino rientrano, si dirigono verso il Porto vecchio, Pietro fa una veloce manovra e si ormeggia al suo posto, tira la trappa di prua e fissa gli ormeggi a poppa.
I fratelli invece, e non ho mai capito il perché, fanno una stranissima manovra. Uno dei due, il più piccolo va a prua della barca, l’altro al timone, poi al fondo del porto puntano verso un lontano pontile, si fermano a pochi metri, innestano la marcia indietro e facendo un lunghissimo percorso un po’ a zig zag si infilano tra le altre barche, quello a prua corre a poppa e fissa gli ormeggi, quello al timone corre a prua e tira la trappa. Fortunatamente va sempre tutto bene e non mi ricordo che in anni abbiano mai fatto danni ad altre barche.
Poi puliscono il poco pescato che hanno raccolto nel loro orto.
E si, perché loro il pesce non lo pescano, lo raccolgono.
In effetti tutti e tre da quando li conosco escono di notte per pescare e vanno sempre, da anni, nello stesso identico posto. Io mi immagino che loro abbiano un orto, un orto nel mare, ben delineato da paletti, recinti e cancello. Arrivano, alle quattro del mattino, aprono il cancello, entrano, calano palamiti e reti, aspettano fino alle 8 poi iniziano a salpare.
Raccolgono quello che il mare gli offre, poi chiudono i cancelli dell’orto e ritornano a terra.
Mai che nessuna delle due barche si infili nell’orto del vicino! Mai ! Sempre nello stesso posto, da anni.
Io ci scherzo, ma ho molto rispetto per questi uomini che fanno una vita dura, fatta di umidità, di freddo e di poco guadagno.
I Fratelli e Pietro riparano poco le loro reti, e questo fa bene alla pesca perché i pesci più piccoli riescono sempre comunque a fuggire ma rimangono sempre nei dintorni dell’orto.
Credo che ormai tra i pesci e i pescatori si sia instaurato un rapporto ben diverso da quello che è la pesca smisurata e distruttiva che si fa nel mondo.
Il mare quando è infuriato fa paura, fa molti danni, distrugge porti e barche, ma non ti tradisce se lo rispetti e ne conosci a fondo gli umori. Puoi sapere in anticipo quando si scatena, ti avverte prima con le correnti, con i venti, con le sue calme. Sa darti consigli se tu lo sai capire bene.
A volte mi fermo a parlare con loro, gli chiedo del tempo e del mare, a volte mi offrono il poco pescato e quando posso lo compro o glielo faccio vendere al ristorante di un amico. Persone umili, ma con una grande dignità, la dignità di chi va per mare, e rispetta il mare.
“Hemingway” e’ il nome della barca di Pietro, “Salvatore” quella dei fratelli. Penso che “Salvatore” sia riferito alle grandi manovre fatte per ormeggiare, ma “Hemingway”?
Mi chiedo se Pietro ha letto Il Vecchio e il Mare, oppure e’ stato a Cuba o chissà per quale strano motivo ha chiamato cosi la sua barca….. Misteri del Mare!
Gianni Bojolo.