Giro giro tondo…
Pronti….via: altro giro altra corsa
Il mare mi ha sempre guidato, non mi ha mai tradito, e gestendo questo sito, a contatto con grandi navigatori non sempre conosciuti, trovo sempre la voglia di parlare di mare, di barche, di viaggi e di sfide, ma soprattutto di…navigare con gli occhi e con il pensiero.
Per passare il tempo ho iniziato a girovagare nelle mie cartelle di Word ed ho trovato un documento che, neanche farlo apposta, risale esattamente a 20 anni fa, al 23 settembre 2002.
Allora avevo 55 anni, avevo deciso di guardare cosa c’era dietro l’angolo, ma non sapevo come orientarmi……se avete voglia leggete attentamente queste riflessioni, credo possiate trovare molti spunti utili anche per figli o nipoti: non è mai troppo tardi per cercare di capire il significato della vita, vero?
23 settembre 2002
Faccio il giro del mondo?
Credo che sia necessario inquadrare la vita nell’ambito di obiettivi a breve, medio e lungo periodo, e guardando a ritroso vedo che consciamente o inconsapevolmente ho sempre agito secondo questo schema.
Mi ritrovo però oggi a riflettere sulla mia situazione attuale, allo stato di precarietà, di insicurezza, di incertezza di dubbio nel quale sto vivendo con stretto riferimento alle mie scelte future a causa della mancanza di obiettivi.
Per meglio dire gli obiettivi ci sono, c’erano, ma non sono più convinto che siano realmente ciò che voglio: obiettivi a breve sono costituiti dagli impegni con le ultime società che sto seguendo, e che dovrebbero/potrebbero esaurirsi entro l’anno: dipenderà da me
obiettivi a medio dovrebbero essere la scelta della nuova barca e la conoscenza della stessa attraverso un anno di viaggi in Adriatico. Un programma per fare il giro del mondo sul quale ho già spesso lavorato, e la ricerca di amici o compagni con i quali condividere il progetto
obiettivi a lungo dovrebbero essere il giro del mondo, con 6-8 mesi all’anno in giro e 2-4 a casa, con le soste programmate tendenzialmente ai Carabi, a Panama, Tahiti, alle Figi, alle Maldive e poi rientro in Mediterraneo.
Partendo dal presupposto che credo di avere sempre avuto le idee chiare su quello che volevo fare, o perlomeno le scelte sono state conseguenti a necessità e/o percorsi sia professionali che di vita, non mi ritrovo a mio agio in questo periodo che invece, per oggettivi motivi, potrebbe essere ideale per le scelte future.
Se mi rifaccio al passato ho sempre pensato di arrivare ad un certo punto (ad un’età intorno a 53-54 anni) in cui, salvaguardati i bisogni economici fino alla pensione con una rendita garantita annua, avrei potuto cambiare vita, e lasciare tutti gli impegni di carattere e contenuto aziendale che hanno caratterizzato tutte le mie scelte professionali, dopo che abbandonai la marina mercantile a 25 anni.
Arrivare al momento zero.
Mi ritrovo adesso a pensare di ripartire daccapo, di vivere un’altra vita, di vivere libero da vincoli imposti dalla società o dalla famiglia, con l’unica prerogativa di avere la testa apposto e la salute a sostenermi, almeno per una decina d’anni.
Mi sono fatto l’idea che la vita sia un contenitore da riempire di esperienze, un contenitore del quale però non conosci le dimensioni, e pertanto non sai quante esperienze ti sono concesse.
Esperienze significano vita, sono ciò che dà senso alla vita; le esperienze danno sensazioni, brividi, emozioni, energia, attraverso gioie, felicità, apprensioni , dolori e sofferenze.
Cambiare vita significherebbe prendere una barca e mettermi a girare per il mondo con lo scopo di conoscere persone, paesi, costumi e…vivere senza lo stress del lavoro quotidiano senza padroni o vincoli che dettino ritmi ed obiettivi.
Coerente con gli obiettivi e stringendo i denti, guardando lontano, sono riuscito a mettermi in condizione di girare pagina, con scelte che non sono sempre state facili, sempre convinto di volere raggiungere quel momento.
Al riguardo negli ultimi anni ho fatto qualche esperienza con il Krianni, un’Alpa 34, la barca a vela che mi ero comperato, propedeutica alla vita futura, e sono arrivato al punto di venderla per essere pronto ad acquistare quella nuova in previsione del…… momento zero.
E da questo momento iniziano le riflessioni cui non so dare il giusto peso, che non riesco ad inserire in uno schema di lettura, e questo mi dà fastidio.
Da una parte credo che le risposte verranno da sole, dall’altro sento che i dubbi si allargano a sfere sempre più ampie, e vorrei che questo processo mi fosse più leggibile, più semplice, mi fosse più chiaro, vorrei sentire la spinta verso l’obiettivo di lungo periodo: allora non avrei dubbi su cosa fare sia nel breve che nel medio.
Ho sempre pensato ad un progetto condiviso con qualcuno che sappia e possa condividere rischi e responsabilità, non tanto economiche ma a garanzia del successo e che ne condivida la filosofia.
Ho altrettanto pensato che il progetto , proprio per il largo respiro che contempla, lascia spazio alla ricerca, al charter, all’avventura ed anche a vivere una nuova vita, con scoperte di nuovi rapporti e nuovi valori, che a loro volta potrebbero essere la base di nuove esperienze.
…se la vita comincia a 50 anni vorrei capire cosa debbo fare da grande, e non è escluso che una giovinezza …in mare mi faccia capire che cosa voglio….
1 novembre 2002
Le cose sono un po’ cambiate.
Attorno a me ho trovato consensi sul progetto ma non quel messaggio che aspettavo, che mi parlasse nella mia lingua . Per questo avevo deciso di ricercare un amico, Ilio di Porto Maurizio, mio collega di navigazione ai tempi della Costa, che ancora naviga come comandante di grandi barche d’epoca, e parlare con lui per ricollegarmi ad un sentire comune, per cercare chiarezze o messaggi in ..codice.. e forse li ho trovati.
Quando l’ho incontrato mi sono sentito come se il tempo non fosse mai passato, e dopo essere stato con lui un fine settimana, aver visto alcune soluzioni in Francia, essermi confrontato con lui sul progetto, piano piano le cose stanno prendendo …colore.
Nel frattempo mi ero anche iscritto a VE-LISTA, un sito di velisti, ho messo …in piazza il mio obiettivo, ho sentito cosa ne pensano al riguardo, e sto forse orientando il progetto verso una sua percorribilità.
Sto prendendo consapevolezza che non è possibile trovare qualcuno che mi accompagni nella formula che avevo ipotizzato, che non posso cercare in altri quello che posso trovare solo in me, e pertanto ho preso atto che il vero progetto devo farmelo da solo, programmarmelo e organizzarmelo, anche se poi ci sarà sempre qualcuno in barca con me.
Sto arrivando a questa conclusione dopo aver insistito sull’idea originaria, e ho dovuto prendere atto che se voglio fare qualcosa devo..farmela.
Forse mi mancava la consapevolezza che questa era la vera molla, anche se le implicazioni sono molto più pesanti, ma almeno so che dipende tutto da me.
Ho la chiara sensazione che questo progetto sia uguale ad altri che nella mia vita hanno costituito tappe importanti per farmi diventare quello che sono, e ne sto percependo le vibrazioni.
Ieri sera con una coppia di amici a cena ho rivisto l’avventura che da giovane ho vissuto in canoa con Franco Sarto lungo il Brenta, la laguna ed il Bacchiglione, ed ho capito che la molla che mi ha portato a compiere quel viaggio è….mutatis mutandis…. la stessa.
Come dice Ilio …..bisogna semplicemente andare, mollare gli ormeggi, ed i problemi che verranno si risolveranno .
Bisogna avere la barca giusta, questo si, ed è attorno a questo aspetto che ora sto concentrando l’attenzione.
Sto guardando un Passoa 47 dei cantieri Garcia, e potrebbe essere una barca valida.
Con l’appoggio di Ilio sto valutando se è la barca giusta, e se questa lo fosse un primo passo sarebbe fatto.
Sto contemporaneamente sistemando tutti i miei affari che ora mi collegano al mondo industriale, e per fine anno spero di arrivare a definire tutte le pendenze ( a mio favore) che ci sono. Non sono poche, e sicuramente mi potrebbero consentire di affrontare la programmazione del progetto con tranquillità.
Non mi arrischio a fare congetture operative sul progetto, perché il primo punto è la barca.
Su questo aspetto deve essere concentrata la massima attenzione, perché potrebbe riservare sorprese sia per l’investimento previsto che per la difficoltà di trovare la barca giusta.
Non ultimo dove sarà barca in previsione di doverla conoscere ed avere relativamente vicina.
A puro titolo perlustrativi ho messo in preventivo i seguenti punti
A
Promozione del progetto su bolina
Contatti con possibili amici interessati al progetto
Eventuale sponsorizzazione ??????
Strutture esterne alle quali appoggiarmi per i collegamenti a distanza (Pierluigi,Angelo???)
Eventuale circuito mediale o network al quale collegarmi
Persone fisse a terra da coinvolgere per eventuali bisogni operativi
B
Presumibile scelta dei compagni di viaggio e loro partecipazione ai lavori
Revisione completa della barca, manutenzione ordinaria e straordinaria , se serve, nella parte strutturale per conoscerla vivendoci a ..terra pere 2-3 mesi.
Smontaggio o ..test sulle sartie,stralli,manovre fisse e correnti per essere certo della loro integrità.
Conoscenza del motore nelle parti che richiedono manutenzione ordinaria e pseudo straordinaria.
Rilevazione analitica di tutte le parti elettroniche, strumentazione, loro test e lettura del libretto di istruzioni e manutenzione.
Conoscenza del circuito elettrico e revisione a vista.
Particolare attenzione a quanto è legato alla sicurezza.
C
Fare corso sub per eventuali fabbisogni in immersione
Periodo di …avviamento..sulla barca in mare per 3-5 mesi
Rilevazione di tutti gli interventi da apportare
Effettuazione interventi
Studio del progetto operativ
D
Programmazione e partenza per il viaggio
Il progetto dovrebbe trovare concretezza nei seguenti tempi:
- -Scelta e conoscenza della barca 2003
- -test pilota in mediterraneo 2004
- -lavori straordinari di preparazione 2004
- -avvicinamento a Gibilterra entro settembre 2004
- -Atlantico da ottobre 2004
- -partenza dai carabi per Panama da ottobre 2005
- -Pacifico orientale 2006
- -Pacifico occidentale e Oceania 2007
- -Oceano Indiano 2008
- -Mar Rosso 2009
Vedremo se su questo percorso ci sarà qualcosa di concreto.
1 dicembre 2002
Ho visto la barca. Potrebbe essere lei: Argo 1, un Passoa deriveur integral di 47’
Ho fatto l’inserzione su bolina, c’è riscontro.
Mi hanno telefonato almeno una decina di persone, qualcuno curioso, qualcuno desideroso di condividere la propria decisione di partire con un proprio progetto, più di qualcuno con la voglia… di andare.
- Ma è proprio vero….veramente vuoi andare….vengo anch’io…..
- sono appena andato in pensione, e sono libero…mia moglie continua a dirmi di andare fuori dai co….ni,
- sono appena andato in pensione e ho la smania di andare via per mare…
- l’anno prossimo vado in pensione e verrei volentieri con te…..
- ho lo stesso progetto, ho anche la barca, ma mi manca qualcosa ( soldi) e sono solo….
- sto progettando di farmi la barca con il motore ad idrogeno…..forse è prematuro…
- e così via.
Attorno a noi c’è anche un mondo di persone ..pulite dentro… che ha voglia, bisogno di esprimersi attraverso una convivenza con il mare, con l’oceano-mare (come dice Baricco), cui manca solo la molla, la barca, l’opportunità per mollare gli ormeggi.
Il vero problema, la vera ancora è dentro di noi, e spesso da soli non sappiamo salpare verso nuove esperienze.
Basta guardarci attorno per capire che bisogna credere in qualcosa , che dobbiamo avere un progetto adatto a farci esprimere, a farci sentire ancora vivi dentro, un progetto che ognuno di noi coltiva da sempre e che deve credere di poter realizzare, e anch’io ho il mio.
Un progetto da condividere per farlo diventare il progetto di un gruppo di amici .
Adesso sto per partire per l’Australia, il 12 dicembre è vicino, e sento che la strada è quella giusta…non bisogna avere paura….noi siamo il nostro limite.
Ho sentito una bellissima espressione sul mare detta da un montanaro scalatore:
….andare per mare è come scalare una montagna. La montagna è il mare in verticale…
13 gennaio 2003
Sono tornato dopo un mese in Australia.
Sono tornato e ho dovuto prendere la prima decisione del progetto: non prenderò Argo1. Non è la barca giusta.
Non per questo rinuncio a partire verso ….EST : so che Antonio Penati è partito due anni fa per il suo giro del mondo con il Lycia, uno splendido cutter di 20 metri, e gli ho chiesto se vuole un marinaio: partirò con lui a giorni da Verona con l’Air France, e via Parigi, Los Angeles, Papete arriverò all’aeroporto di Raiatea. La barca è in cantiere, a me spetterà il ripristino di tutta l’opera viva e pulizia degli interni, lui penserà al motore, all’elettronica e al rigging. Navigheremo nella Polinesia Francese, poi le traversate verso Tonga e Fiji, dove sbarcherò dopo 6 mesi….
La vita continua, l’importante è mantenere fisso l’obiettivo: il giro del mondo…..