lunedì, Luglio 8, 2024

Buonasperanza 1

Buonasperanza, già Byzance, è quasi pronta: questa la bella notizia dell’amico Adolfo Mellone. Di seguito vi propongo la prima di alcune puntate di una sua crociera estiva del…….l’anno non ve lo dico… perchè a noi velisti non piace ricordare gli anni passati, ma guardiamo sempre in avanti, sempre pronti a salpare, e poi il mare non è mai uguale, ma è sempre nuovo, offre sempre nuove sorprese, quindi leggere la storia di una crociera estiva è come leggere un libro di avventure… e i bei libri, come le belle barche, come le belle  donne… NON HANNO ETA’

Quella che segue è una cronaca della crociera di Buonasperanza del xxxx.
Buonasperanza, già Byzance, è una vecchia, ma ancora gagliarda (certamente più del suo Comandante) Alpa 11,50 che nel 2026 compirà i suoi primi 50 anni.
Buonasperanza ha vissuto i suoi primi anni in Francia, ad Antibes, con nome Byzance. Immagino che abbia frequentato anche le ventose acque delle Porquerolles, poi una coppia di nuovi armatori l’ha portata a Procida, e da qui si è spinta verso le altrettanto ventose acque sarde e corse, poi uno dei due armatori ha rilevato le quote dell’ altro tenendo la barca ancora qualche anno. Successivamente è subentrato un innamorato perso della barca, innamorato ma sfortunato e con problemi economici. Ha resistito un anno o poco più, passando poi la mano, nel ’94, al mio amico Francesco un tremitese-termolitano che è ancora il nume tutelare della barca; lui ha fatto un restauro importante e l’ ha portata in Atlantico, fra le Canarie e le Azzorre, e poi dappertutto in Mediterraneo. Nel 2006 sono arrivato io, scarso di esperienza ma desideroso di mettermi alla prova, e le ho aggiornato il nome. Ho cominciato ad assaggiare le Diapontine, poi l’ Eptaneso, quindi Montenegro e Croatia, e poi ancora il Peloponneso e, finalmente l’ Egeo: non ancora il cuore, mi sono fermato sulla soglia.

Ma…tempo al tempo!

Parallelamente mi impegnavo con piccoli e grandi lavori, e Buonasperanza è adesso   in   veramente  ottime  condizioni,  con  tutti  quei  piccoli accorgimenti che

rendono piacevole navigare e vivere a bordo.

E a questo punto, una chicca.

Sfortunatamente ho perso quasi tutto quello che avevo scritto sulle mie modeste navigazioni ma l’ amico Benny – alias Pilierone, che aveva conservato quanto avevo scritto nel xxxx – saputo che avevo perso quasi tutto, mi ha reinviato quanto segue e quindi posso qui riportarlo integralmente, con l’ aggiunta di qualche foto.
Grazie Benny!

La crociera estiva xxxx di Buonasperanza, già Byzance

mercoledì 17 giugno

Partiamo da Brindisi per Cattaro – 42 26 06 N, 18 45 49 E – , io e Mario C., il 17 giugno alle 18.00 ; mare calmo, poco vento da S, ma durante la notte e poi nella mattinata qualche rinforzo da NNW, temporali in lontananza, motore che fa un po’ di bizze.

Scoprirò in seguito che il problema è dovuto all’assenza della pompa A.C., con alimentazione quindi per caduta. Provvederà Dimitri, il meccanico di Agios Euphimi, Cefalonia,  a rimontare la pompa l’ anno successivo.

Decido di poggiare su Budva – 42 16 48 N, 18 50 32  E – , dove arriviamo alle 15.30 del 18 .Ormeggiamo nel Marina dove ci fermeremo qualche giorno per il maltempo, oltrechè per qualche problema di natura meccanica.


Buonasperanza, già Byzance, nel marina di Budva

 

lunedì 22 giugno
Previsioni azzeccate ! Tanto che poi ho preferito poggiare su Budva anzichè proseguire per Cattaro. Arrivati a Budva si è scatenata l’ ira di Dio, con temporali, fulmini e pioggia come mai visto in vita mia.

Conseguenze spiacevoli solo per il portafogli, viste le tariffe di Budva (per 11,50 m in giugno 51 €, ). Son rimasto bloccato lì per 5 gg. ma chiusi in barca si stava bene!


Cannoniere nelle mura di Budva


Budva, la città vecchia


Budva


Un modellino di una feluca ed una antica carta delle Bocche

A mezzogiorno siamo partiti per le Bocche – 42 23 50 N, 18 32 38 E – dove siamo arrivati intorno alle 14.30 : bello l’ accesso, con l’ isolotto fortificato sulla dritta ed il territorio croato sulla sinistra. Avanziamo con circospezione, non conoscendo i luoghi ed alle 17.00 siamo all’ ancora davanti alla costa S di Stradioti – Sveti Marko – 42°24′ 32′ N,18° 41′ 34 E – dove c’ era il villaggio Mediterranèe poi Robinson : il posto è bello , forse anche perché  l’ insediamento è oramai abbandonato da parecchi anni e con il suo aspetto “delabrè” dà un’ aria un po’ di mistero; l’ acqua però è torbida, e la situazione meteo non invita affatto a tuffarsi.

 

martedi 23 giugno
Temporali, clima nordico autunnale, decisamente sto vivendo esperienze nuove, abituato come sono ad una vela da crociera quasi esclusivamente balneare ed estiva. Partiamo intorno alle 16.00 , e passando fra gli isolotti raggiungiamo Tivat, rimanendo molto perplessi per l’ ingresso in porto dove, oltre al fanale rosso, c’ è anche una meda che non si capisce da che parte lasciare ; ma per questa volta ci va bene.


Giugno 2009 nelle Bocche. Praticamente Autunno


Un vecchio Villaggio Robinson oramai abbandonato ed in rovina 


Sveti Marko

mercoledì 24 giugno
Sono ancora qui, anche se a causa dei miei noti problemi telematici è la prima volta che, sfruttando una connessione vagante, riesco ad entrare in rete.

Mi trovo a Tivat (Teodo) -42° 25′ 36” N-; 18° 42′ 01” -, Montenegro, alle prese con problemi col frigorifero (spero di risolvere nel pomeriggio) e col meteo, veramente infame. Questo detto da chi vive qui, nella regione più piovosa d’ Europa, da sempre.!

Però devo dire che passare giornate al calduccio di Buonasperanza (mi è  anche capitato di accendere la stufa) leggendo un bellissimo libro che consiglio a tutti (Vent’ anni di Mediterraneo), ascoltando la mia musica preferita e sorseggiando cioccolata calda tanto densa da potersi servire nel piatto   :-)))   non è malvagio  (anche se la compagnia potrebbe essere migliore, non me ne voglia il mio caro amico e compagno di tante avventura Mario) !

Posto molto bello, spero domani di muovermi per continuare a risalire verso Cattaro -42° 25′ 25” N; 18° 46′ 14” E-.

venerdì 26 giugno
Franco mi scrive da Firenze : “Budva mi porta alla memoria la vecchina che la mattina ci portava i  pomodori e l’insalata ……. ma, parliamo di tanti tanti anni fa’ …… ne avevo 19 /20 ……  tanti tanti anni fa’ ……… Adolfo …. dimmi il museo marino di Cattaro esiste ancora,  si ????? ” Certo che esiste ancora il museo di Cattaro! Se non sbaglio proprio tu mi avevi consigliato di andarlo a vedere, e stamattina tardi ci sono stato.

Bell’ edificio, allestimento decoroso. I pezzi più interessanti, a mio parere, erano le armi, alcune vecchie carte geografiche (Ortelius, Coronelli, ed altri), i modellini, edun bel po’ di strumenti per la navigazione.

Un po’ naif, ma sicuramente da vedere. Interessanti anche , quando parlavano della storia delle vecchie famiglie di armatori e degli eventi bellici in cui Cattaro è stata coinvolta  (partecipò anche a Lepanto con un’ unica galea, che si perse con tutto l’equipaggio, che sfiga), i discorsi delle audioguide.


La fortezza di Cattaro vista dal tambucio di Buonasperanza

Da vedere certamente, per chi passerà da queste parti. Il marina non è altro che una banchina attrezzata con luce ed acqua; Bojan, il responsabile sul campo, corre da un arrivo ad una partenza, dà le informazioni, prende accordi e così via. Per un giorno mi ha preso 32 E (11,50 m), per il periodo in cui lascerò la barca qui tornando in Italia (parto domani sera da Bar alle 22.10)  mi farà il 20% di sconto.

A Budva mi hanno rapinato 50€ al giorno, e per luglio ne volevano 67 ! Lì, in dogana, ho avuto un po’ di guai, che vi racconto. Arrivo intorno alle 15.00 del 18 giugno, dal Marina mi dicono di andare alla Polizia e poi di tornare lì. Mi ormeggio alla banchina degli arrivi, a pochi metri, e vengo subito accolto da un poliziotto in divisa che mi accompagna nel suo Ufficio, altri pochi metri.

Sbrighiamo qualcosa, poi  mi dicono che devo andare in Capitaneria, quindi in Dogana, e ancora di nuovo da loro, tutto nel raggio di 50 m ; però la Capitaneria è chiusa e ci dovrò andare domani mattina; il mio amico Mario nel frattempo compra la bandiera di cortesia per 9 € (non hanno la simpatica  abitudine di regalarla) , il poliziotto la vede e mi raccomanda di metterla sopra tutte le altre (LNI e VeLista) che vede alla crocetta sn ; gli spiego che la metterò da sola alla crocetta dx, al posto della gialla di libera pratica,   ed è soddisfatto. Quindi, sotto i suoi occhi, salgo in barca, mollo tutto e me ne vado al Marina, altri 100 m. L’ indomani alle 8.00, come mi era stato detto, vado in Capitaneria che però apre alle 10.00 ; torno alla Polizia e faccio presente la cosa, per giustificare il mio “ritardo”. Nell’ Ufficio della Polizia c’ è il funzionario della Dogana, in borghese, che sente tutto e mi dice che no, devo andare prima da lui. Nema problema, ci spostiamo nella sua stanzetta e lui comincia a guardare le mie carte chiedendomi dov’ è la barca. “All’ ormeggio nel Marina”, rispondo indicandogliela, e qui . . . .  apriti cielo.

Secondo lui non mi sarei dovuto spostare dalla banchina degli arrivi, ora sono già in Montenegro clandestinamente, e lui non può far niente ; sembra animato da buone intenzioni, ma mettendosi le mani nei capelli continua a dire che è un grosso guaio, che il giorno prima c’ era lì il suo collega ed avrei potuto fare tutto subito, e che comunque non mi sarei dovuto mai e poi mai spostare. In fondo ha ragione, e glielo dico, gli porgo ripetutamente i polsi, naturalmente sperando che non ne approfitti, e mi viene il dubbio che stia cercando di farmi capire che sarebbe bene ungere qualche ruota. Ma temo di cadere dalla padella nella brace e “mi astengo”. Gli dico ripetutamente  “try to help me” facendo notare che i poliziotti, sotto il cui naso mi ero mosso, avrebbero dovuto trattenermi . Finalmente, senza dire niente, prende le mie carte, mette un po’ di timbri, firma tutto e mi manda in Capitaneria dove controllano di nuovo tutto, assicurazione compresa (scade proprio quel giorno lì , naturalmente è stata già rinnovata ma non risulta da nessuna parte se non nel mio PC,  forse non se ne accorgono) e mi fanno pagare un mese di “vigneta” 110 €, ed entro il 19 / 7 dovrò essere in Croazia. Complessivamente devo dire che ho trovato dappertutto gentilezza e buone maniere, spero che continui così.


Il mercato sotto le mura di Cattaro


Trionfo di frutti di bosco


Le mura di Cattaro


11 luglio
La barca è rimasta a Cattaro, all’ ormeggio al Marina, dal 28 giugno al 9 luglio quando sono tornato -con mia moglie- a prenderla per una settimana in giro per le Bocche.


Le mura di Cattaro


Casa museo a Perast


Gli isolotti artificiali davanti a Perasto


Lo stretto di Catene

A proposito di segnalamenti, uscendo dal vecchio porticciolo di Tivat nelle bocche di Cattaro, il 25 giugno, abbiamo “toccato” su una secca rocciosa (fortunatamente la situazione non era chiara, quindi velocità prossima a zero, nessun danno) segnalata da una meda cilindrica bianca con tre fasce rosse ; lo scoglio era a sud della meda, da cosa avrei dovuto capirlo? le carte non dicevano nulla, anche il 777 ed il  portolano del “Frangente” sono molto indietro con gli aggiornamenti. La meda era a 100 m dal fanale rosso di ingresso, uno verde non c’ era, e forse sarei dovuto passare fra i due rossi come avevo fatto entrando, ma anche lì lo scandaglio non è che incoraggiasse molto …… Abbiamo passato la notte del 10 luglio  davanti al vecchio Mediterraneè di Sveti Marko -42° 24′ 32′ N, 18° 41′ 34” E-, abbandonato dall’ inizio della guerra civile ed oramai sopraffatto dalla vegetazione.
Bel posto, acque torbide. Ieri sera cielo spesso libero da nubi, mi sono reincontrato con qualche costellazione trascurata da tempo al suono delle mie musiche preferite (musica leggera in prevalenza anni ’60, con diversi excursus nei decenni precedenti ed in quelli successivi, spesso roba da quattro soldi -ma che a me piace – talvolta qualche evergreen anche di qualità) che finalmente posso ascoltare in pozzetto grazie alla cassa esterna aggiunta quest’ anno. A Tivat c’ è da poco un Marina da favola, cavi nuovi, senza le cozze, ormeggio gratis (ma ci posso stare solo due o tre giorni perchè poi arrivano i prenotati, si paga solo -a consumo- acqua e corrente con una scheda elettronica -che però bisogna andare a farsi ricaricare in Ufficio, ambiente elegante, in fase di costruzione, e poi “dulcis in fundo” , nell’ Ufficio giornali gratis per i clienti -evidentemente ricevuti via Internet e stampati sul posto- ; mi dispiace per qualche mio amico, e per i miei figli , ma l’ unico giornale italiano era  “Libero” !!!  Con grande sacrificio mi sono dovuto adattare   :-))))))))))).

Lasciamo il marina e ce ne torniamo davanti al Mediterranèe, a Sveti Marko, per passare lì la notte.

A dormire verso la mezzanotte abbondante, stamattina sveglia presto a causa dei temporali visibili in lontananza tutt’ intorno; alle 05.00 comincia la pioggia, che presto diventa diluvio, e poi arriva il vento, sostenuto ma  non impossibile. Mi vesto, pronto ad uscire, ed infatti dopo pochi minuti preferisco saltare in pozzetto. D’ un tratto ho l’ impressione che l’ ancora stia arando, in realtà, col senno di poi, penso che probabilmente durante la notte -senza vento- la catena si fosse ammucchiata da qualche parte e poi, arrivato il vento, si stesse stendendo. Ma preferisco comunque non, rischiare, vista anche la vicinanza di un’ altra barca, quindi metto in moto e mi sposto più in là senza problemi (benedetto telecomando del salpancora senza fili). Il vento gira, i fulmini schioccano anche vicini, a tre-quattrocento metri, ma dopo un po’ vado in cuccetta anche per tranquillizzare mia moglie, che mi accompagna fino a martedì, quando poi resterò solo- e, dopo un’ oretta di veglia, riprendo sonno fino  a dopo le 09.00. In tarda mattinata trasferimento al Marina e telefonata a Stiepan, il frigorista che sta tentando di sistemarmi il frigo.

 

CONTINUA