Andiamo in Egeo 8: Calcidia
Martedì 14 luglio
Presa della bastiglia…., per i greci sembra una presa per…ma va bene così. Qui nelle isole non si sente il problema, se mai sulla vetrina di qualche negozio o farmacia c’è la scritta: …<abbiamo votato no>…….ma per noi stranieri tutto sembra essere uguale a come è sempre stato.
Una piccola novità c’è: il meltemi non sembra dare problemi, addirittura c’è vento da Sud, e quindi i trasferimenti da un’isola all’altra avvengono con pochissimo vento o a motore. Logicamente con il gennaker riposto nel gavone c’è qualche rimpianto, ma piuttosto di navigare con la falchetta in acqua meglio accontentarsi di questa calma, ci sarà sempre tempo per rimpiangerla.
Siamo in baia a nord di Panagia, una serata tranquilla sotto un cielo costellato di stelle, unici rumori della notte alcuni aerei militari che passano alti sopra di noi, con Dieter che si da da fare per la pesca dei polipi, ed io che riesco ad ascoltare in radio gli amici velisti che in giro per il mondo si collegano nella frequenza 14.422.00.
Così ho appena sentito Eugenio, che è nella stessa isola dove siamo noi, ma nella baia a Sud, e ci siamo scambiati i saluti. Pensate: siamo nel 2015, tutti hanno ipad, Iphone, Pc, con tanto di applicazioni che ti consentono di essere sempre in contatto con il mondo, ma basta una baia anche grande ma un po’ interna in un’isola per perdere il contatto con il mondo. Qui non arriva Vodafone, ne altri provider, quindi se non avessi il Pactor, la radio SSB ed il mio nominativo che mi consente di usarlo, adesso non potrei farvi avere le news (attraverso gli amici Bruno ed Emi) ne avere qualche contatto pur se limitato ai velisti radio-amatori….. sarò un po’ romantico ma non mollo la presa.
Vi avevo lasciato a Skiros, prima dell’arrivo di Dieter (che ha già navigato con me sul sos) ed Agnes, amici che sono arrivati da Miami e rimarranno fino a limnos, e con loro è iniziato un nuovo intermezzo vacanziero. Sono arrivati puntuali venerdì, sabato un giro in moto per l’isola, domenica trasferimento a Scansura, l’isola che non c’è, dove i ricordi della sosta con Bruno sono riaffiorati prepotenti, ieri Alonissos, ed oggi e domani in rada a Panagia, per poi trasferirci in notturna in Calcidia, all’arcipelago Diaporos e alla incantevole paesino di Pyrgadikia.
Perché notturna? C’è fresco, se c’è un po’ di brezza la si prende senza che il sole la “bruci”, e rimane una giornata in più da vivere alla fonda. Sono una cinquantina di miglia, con rotta verso nord, e se si ha voglia di continuare a fare i…marinai…., allora anche un trasferimento di cinquanta miglia diventa un’occasione per vivere il mare ….alla grande…
Turno di notte, attenzione ai fanali , rossi verdi e bianchi, ai fari, alle carte, e soprattutto ben all’erta con lo sguardo a pruavia, giusto per non aver sorprese. A me non piace accendere il radar, specie in situazioni di massima tranquillità, si perdono la sensibilità e l’abitudine allo spirito del navigare: preferisco scandire le ore della notte con un caffè, un biscotto, una rilevazione dei dati sul registro di bordo, magari con cadenza più stretta, in modo da tenere l’attenzione vigile e così arriva l’alba in men che non si dica.
Sono già stato in Calcidia, ed anche se è una tappa obbligatoria per raggiungere Limnos senza avere il meltemi sul naso, è comunque un piacere rivedere questi lidi.
Dimenticavo di raccontarvi dei passeri a Skiros: dopo aver fatto il nido dentro al boma della barca a noi vicina, un nido lo abbiamo trovato dentro al nostro boma, il giorno prima di partire quando abbiamo lavato la barca: c’erano aghi di pino in coperta, che non capivo da dove venissero, e poi la scoperta: chiodo scaccia chiodo, morto un papa se ne fa un altro, e come se non bastasse, dopo aver pulito il boma e tolto due manciate di rametti, con i passeri che ci svolazzavano attorno, la mattina dopo immaginate dove abbiamo visto andare i passeri a costruire un altro nido? Dentro al boma del Garcia di cui vi ho già raccontato. Tre passeri che si alternavano: uno di guardia sulla prima crocetta e gli altri due che andavano e venivano da terra al boma, con i “ferri” del mestiere nel becco.
Certo che la natura anche negli animali è un mistero: spinti da un bisogno irrefrenabile questi uccellini nel giro di una settimana hanno costruito ben tre nidi…..vai a capire si tratta di l’istinto oppure se è la continuità della specie che porta a compiere fatiche sovrumane.
Lunedì 20 luglio
Macchè Diaporos e Pyrgadikia: ecco la baia di Ormos Sikias, un piccolo borgo davanti al monte Athos, dove siamo arrivati il 16 mattina dopo una notturna direttamente dalla baia di Panaja,
Un trasferimento in Calcidia tutto sommato indolore, con poco vento durante la notte, ma con la termica che si è alzata dopo il sorgere del sole e progressivamente si è portata a 20 nodi, sicchè abbiamo dovuto togliere pannelli e tendalino per navigare in massima sicurezza e poter aprire la trinchetta.
Spendo solo due parole su Panaja: che la delusione, una baia che nel passato doveva essere uno splendore, oggi è un cimitero dove solo le capre fanno da padrone : non ci sono più pesci, il fondo è morto, l’acqua non è pulita ( e come potrebbe esserlo con oltre 20 barche alla fonda…) , e solo le capre spadroneggiano sulle rive, al punto che verrebbe voglia di tenere a bordo un enfield per convertire la pesca in caccia. Tutte le rive presentano vistose tracce del passaggio dei velisti (non posso dire dei turisti perché qui non ne arrivano), anche se mi risulta che ultimamente la presenza si sta diluendo proprio per la bassa qualità che ha raggiunto il sito.
Pazienza, un altro piccolo paradiso terrestre che abbiamo distrutto.
Ormos Sikias è un altro piccolo paradiso: purtroppo si sente la presenza del…continente (siamo sulla penisola di Sinthonia), ma la baia ha tutte le prerogative per essere raccomandata; acqua pulita e trasparente, ci sono alcuni corpi morti che si possono prendere su un fondale di 5 metri, a terra una spiaggetta di sassolini tenuta pulita dal padrone della taverna “5 STEPS “ offre gratuitamente sedie a sdraio ed ombrellone….ed i piatti che si possono gustare su in taverna sono all’altezza di palati esigenti.
Noi ci siamo fermati fino a domenica mattina, abbiamo cenato due volte a terra ed una mattina per movimentare l’atmosfera ho pensato di aprire la caccia ai molluschi, ritornando con il pensiero alle battute che facevo a Marittimo, quando partivo in barca a remi con un limone, una bottiglia di vino, ed un pezzo di pane e sugli scogli trovavo molluschi in abbondanza, soprattutto patelle, ma anche cozze e qualche ostrica, e me le mangiavo crude…..che buone…uhmmmmm……
Così con Dieter e David abbiamo fatto in tempo a fare razzia di patelle e garagoi, altro che i Turchi; con due bei sacchetti di patelle raccolte sulle rocce, purtroppo di dimensioni non paragonabili ai ricordi che avevo, dopo una pronta e veloce pulizia, ho preparato un risottino ….. buono, non ci sono state lamentele: presi , puliti e mangiati.
La Calcidia è poco frequentata, sia per lo scoraggiamento dato agli stranieri di venire in vacanza in Grecia, sia perché comunque arrivare sulla penisola di Cassandra, di Sintonia e non parliamo poi di quella di Athos, è difficile, non ultimo per le strade molto articolate e strette e quindi pochissimo frequentate; in compenso si raggiungono spiagge incontaminate, dove solo i campeggiatori possono pernottare su istmi di sabbia che forse solo l’immaginazione può creare, oppure qualche taverna o borgo di pescatori, come Porto Koufo, dove il tempo sembra essersi fermato al nostro dopo guerra.
Qui arriva GPRS , non 3G ne tantomeno 4G. e quindi anche comunicare è più difficile.
La baia di Ormos Sikias è però aperta a NE, e in caso di vento è poco igienico rimanerci alla fonda, per cui domenica mattina ho deciso di… cambiare aria, e trasferirmi a Porto Koufo, 15 miglia dentro al golfo di Kassandra, dove ero già stato 3 anni fa.
Partenza alle 6 di mattina, prima che arrivi il meltemi, con il sole che sorgeva dietro al monte Athos, ed in tre ore di vela siamo arrivati a destinazione: qualche raffica sotto i capi, al variare di direzione, un sospiro passando davanti ad un istmo dove una tenda mi ha fatto invidiare chi c’era dentro, e dietro ad un promontorio la bella baia dove abbiamo dato fondo.
Ci sono molte roulotte, poche barche (comunque c’è posto per tutti), molti pescatori, sia da terra con canna che in acqua con muta, e c’è anche una miniera abbandonata, richiamo per gli amanti dell’avventura. Il fondo è buon tenitore, e la giornata sarà veramente all’insegna del “piacere della baia”, coronata da un aperitivo con Uzo ed una zuppa di sarde con cuscus.
C’è anche il tempo per andare a terra in perlustrazione, e con piacevole sorpresa troviamo il ricambio della bombola di campingas e la possibilità di fare acqua dolce.
Stamattina, lunedì, alle 8, dopo aver ripreso la buona e sana abitudine del “buongiorno al mare in mare”, eccoci al molo a fare rifornimento d’acqua dolce, che arriva con una pressione di 100 lt/h, aggiungendo canne su canne per quasi 100 metri. Proprio per la scarsa pressione non facciamo il pieno, tanto domani saremo a Limnos, e ci riavviamo quindi al posto lasciato poco prima, non senza aver fatto spesa di pesce, frutta e verdura: in vacanza il corpo non deve soffrire. Veramente, come recita spesso il mio amico Carlo il proverbio sarebbe diverso:< “anche se lo spirito soffre il corpo non deve soffrire” , assieme all’altro molto significativo “il lusso se non è sfrenato non è lusso”>,.ma tanto vale, qui c’era una pescheria, ed ho preso alici e sgombri pescati stanotte. Ho trovato anche alcune primizie: con la luna nuova è iniziata anche la pesca dei totani, e prossimamente saranno in tavola , ed ho scoperto che ci sono ancora ciliegie grosse così e l’uva bianca già dolce di Creta…una chicca….
Fondo…….l’ancora non prende, non solo, ma non rientra neppure a bordo: si è ingrippato il motore. Questa è la novità del 20 luglio: certo che quest’anno le Sporadi non mi hanno portato fortuna: prima a Lavrio si è rotto il comando del salpa-ancora, poi a Skyros mi sono venuti addosso a prua rompendomi il fanale rosso di via, poi è saltato il tenditore delle cinghie dell’alternatore, quindi si è rotto il relè di aspirazione aria calda del motore, infine oggi sembra essere un cuscinetto del motore del salpa-ancora… non so come sia successo, ma di fatto mi sono trovato in men che non si dica a dover decidere sia di non dar fondo (logicamente) sia di rinunciare a partire stanotte. Sono rientrato in banchina qui a Porto Koufo, che per fortuna era rimasta libera e dove non pago nulla (sic!!), ho allestito una tendina a prua per non dover lavorare sotto un sole bruciante, ed il bravo Davide si è messo all’opera: con l’assistenza a distanza di Mauro ha smontato il salpa-ancora, tolto la campana, staccato il motore, ed abbiamo appurato che la causa è proprio il motore. Che fare? non posso certo partire senza, tanto più che nelle isole immagino sia più difficile trovare eventualmente pezzi di ricambio, e quindi mi metto alla ricerca di un meccanico: lo trovo a Nea Marmaris, a 20 Km da qui, con l’aiuto di un bravo benzinaio che gestisce anche uno shop di attrezzatura di bordo, e stasera verrà a prendersi il motore. Domani doveva già andare a Tessalonicco per dei pezzi di ricambio, e con l’occasione provvederà anche all’eventuale mio ricambio, così entro giovedì dovrei riuscire a rimontare il tutto, ed in serata ripartire.
Eviterò comunque il malo tiempo di mercoledì e giovedì, è previsto beaufort 6 /7 sul percorso che devo fare, e me ne starò qui in banchina: ho già messo il tendalino….da festa…..tanto per tre giorni saremo ormeggiati al sicuro, e sarà l’occasione per pulire la barca, andrò a visitare la miniera, magari Dieter riuscirà finalmente a pescare i suoi benedetti polipi, e mi farò un po’ di spiaggia lungo questa bella baia, che ha un sapore di altri tempi..
Una info che mi preme darvi (che mi è stata passata credo de Sergio), specie per chi usa Ipad e cerca un buon sito per il meteo: trovo affidabile weather track, mi è costato solamente, qualche €uro, con l’aggiunta dell’estensione ai diagrammi del vento e pressione. Impostato per 7 gg e con la proiezione ogni 3 ore, mi consente di conoscere le previsioni per ogni punto del percorso che mi interessa fare, con le condizioni/diagramma che dovrebbero esserci di vento, provenienza, pressione, temperature, onde, etc…., e mi sta aiutando specie in questo mare che saprete è abbastanza turbolento, ma anche gestibile conoscendone le variazioni .
Ricordo che uno skipper greco che trovai in Thailandia, a Pucket, parlando della difficoltà di navigazione per jl meltemi, mi disse: voi italiani non sapete navigare, volete stare con le gambe sotto la tavola alla sera, cuccare la notte, alzarvi con calma la mattina, fare il bagno, colazione, e poi partire verso un’altra spiaggia o isola. Trovate il meltemi e vi lamentate che l’egeo è difficile. Per forza, non avete ancora capito che il meltemi, a parte le eccezioni, normalmente si alza la mattina e cala la sera, e di notte comunque l’angolo di provenienza cambia di 40°, e quindi navigando di notte ci si può trasferire da un’isola all’altra senza probemi….
Aveva ragione, lo racconto spesso, e quest’anno la lettura del suo moto ondulatorio da NNE a NNW ha una facile lettura proprio attraverso il diagramma del sito che ho citato pocanzi.
Meditate gente, meditate…