Andiamo in Egeo 7: Skiros
Mercoledì 1 giugno
Siamo a skiros, dopo una smotorata (ieri) di 51 miglia per evitare il previsto meltemi di oggi.
Non vi ho raccontato il simpatico inconveniente che abbiamo avuto lunedì a Skyatos: volevamo fare il bagno, la giornata era stata calda ed avevo completato il piccolo rabbocco alla cambusa: pane e pesce (come al miracolo di Gesù …), per cui ho deciso di andare alla spiaggia dove avevamo dato fondo all’arrivo, anche per farci una bella doccia con acqua fresca. Memore delle docce lungo la spiaggia che avevamo trovato in Eubea, ero convinto che anche a Skyatos ci sarebbero state, se non sulla spiaggia almeno negli stabilimenti, e quindi dopo aver scollinato il paese ci avviamo lungo la spiaggia cercando un posto dove fermarci…con la doccia.
Niente, non ci sono docce sulla spiaggia, neanche a pagarle oro, e una signora mi spiega che le docce sono dentro agli alberghi, per cui (alla fine sono anche io ospite…di Skyatos) entro in una location a vado a controllare che ce ne sia una e che sia comoda, ed effettivamente lungo un vialetto prima di entrare nella reception c’è una bella doccia con tanto di rubinetto anche per i piedi. Tranquillizzato me ne torno in spiaggia e mi faccio un bel bagno, acqua freschina a dire la verità, ma rivitalizzatrice. All’uscita ci avviamo alle docce, grande insaponata, capelli e body, e al momento del risciacquo…….non c’è acqua nelle tubature. Rimaniamo impalati, io e David, con la testa insaponata, e qualche cliente che passa e ci osserva: che fare, se non prendere le nostre cose e tornare in spiaggia a risciacquarci in mare, con David che ride a crepapelle ed un bagnante che ci guarda stupito…. Nulla di che, ma una simpatica avventura come ricordo dell’isola.
La sera non avevo voglia di cucinare, e siamo lungo la banchina al Crazy Spoon (ve lo raccomando, chiedete di Maria, tel: 0030.24270.21738 davanti alla stazione dei taxi), dove avevamo la sicurezza di essere trattati bene, e ci siamo pappati una bella mussaka appena sfornata.
Il resto è…noia, partenza alle 7 e smotorata fino al rinnovato porticciolo di Skiros; dall’ultima volta sono cambiate alcune cose: hanno messo i corpi morti, i fari sotto acqua che la sera esaltano il blu del mare, ci sono i bagni, hanno creato il marina statale con tanto di qualifica di qualità, dove c’è un responsabile autoritario e fedele interprete del ruolo, (anche per incassare il pagamento anticipato, comprensivo di connessione veloce, acqua ed energia, un tot al metro al gg: 101€ per 6 gg) che con un triciclo elettrico scorazza su e giù fra la sua postazione poco distante ed il molo, affrontando le curve facendo stridere le gomme (sembra Valentino) …. lo si sente arrivare dal sibilo….
Io avevo previsto 12 gg di sosta e quando si è presentato con il conto di 202€ gli ho detto che con la crisi della Grecia e le banche che avevano chiuso gli sportelli avrei pagato con carta di credito; questa operazione era per lui impossibile da soddisfare, gli ho detto che avevo solo 100€ di contanti, e che avrei pagato quando …..avrei trovato cash; beh, lui doveva chiudere cassa per la sera, e per non tradire il mandato (di incassare) ha cambiato la fattura: da 12 gg a 6….ed il gioco è fatto, 101€ pronti da pagare. Ho provato a dirgli che l’Italia aveva prestato un po’ di miliardi alla Grecia e che avrebbe potuto farsi pagare la mia fattura dal suo governo, ma non ha abboccato.
A dire la verità ci è stato un po’ male, ma sta facendo il suo lavoro, anche se non accetta carte di credito.E adesso una lunga sosta in questa bellissima destinazione, una delle mie preferite, con la barca al sicuro, il tendalino all’opera, acqua calda e fredda in abbondanza, e tutta l’isola da vivere.
Il 12 luglio arriverà Dieter con la moglie, che sento regolarmente su Face Time ( che figata questa opporunità), e poi …..Limnos, Lesvos, Samos, bordesando bordesando, fra un Uzo ed una insalata greca con feta…..ed un bicchiere di rezina.
Giovedì 2 luglio
“leggere le tue news mi fa sentire a bordo con te”….è un bel complimento che ho ricevuto oggi (e non è il primo…): si dice il peccato ma non il peccatore, ma uno dei motivi che mi fa raccontare quello che succede in barca ( ma non solo) è proprio cercare di condividere sensazioni e pensieri che in particolari contesti si sprigionano dentro di noi. A volte sono struggenti, e fa quasi male ritrovarsi soli a provare certe emozioni, e per imprigionarle rimangono solo la memoria o la scrittura, immaginando di raccontare a chi ti è vicino ciò che senti……sperando di riuscirci. Quando feci i primi imbarchi da allievo ufficiale, giovane ventenne, diretto in Sud America, e mi ritrovavo tutte le mattine alle 4 a montare di guardia, partendo con il freddo da Genova e ritrovandomi a sudare all’equatore dopo pochi giorni, oppure a guardare la luna ed il cielo stellato in compagnia ….del timoniere, era spontaneo chiedermi …ma chi me lo fa fare…ma non avevo nessuno con cui sfogarmi, se non scrivere all’amico che mi conosceva a Cittadella…. E così ho cominciato a fermare “momenti” , che sono diventati con gli anni fedeli amici soprattutto quando hai bisogno di ritrovare chi sei….
Ergo…mi piace farlo, in primis per me, perché rileggendomi ritrovo pensieri-parole-emozioni, e se faccio girare anche le foto allora rivivo anche il contesto. Mi credete che a volte mi sembra impossibile di essere stato in certi posti? Ho raccolto tutte le foto digitali dei miei viaggi in file per ubicazione geografica (brasile-grecia-pacifico..etc) indipendentemente dall’anno, e imposto lo screen saver su uno di questi file, così quando sono a casa con il PC sempre acceso (alla faccia dei risparmi) vedo scorrere sullo schermo immagini che mi fanno essere sempre in giro per il mondo, ed il tempo perde il suo peso. Ultimamente sono diventato più pigro, non posso più avere l’agibilità di prima con il braccio dx, per cui faccio fatica a tenere la macchina fotografica; in compenso riesco a battere sui tasti del portatile….e viaggio in un altro modo.
Qualche giorno fa da Skytos ho letto in lista di Marcello che ha trovato a La Spezia il nido all’estremità del boma, e mi ha toccato il suo racconto; a me era capitato che scendendo da Trieste a Guvia ben due uccellini si erano fermati a poppa, non in coppia, e Giovanni era addirittura riuscito a prenderne in mano uno e a scaldarlo: era ghiacciato…..purtroppo non è sopravvissuto. Bene, siamo qui a Skyros, anche se fa caldo in porto oggi il meltemi soffiava sopra i 20 nodi, e ormeggiata in fianco a noi c’è un Jnneau 47,7 , fermo da almeno un paio di settimane. Dico un paio di settimane come minimo perché all’estremità del boma una coppia di passeri ha fatto il nido, ed è un continuo svolazzare su e giù, fermandosi sulle scotte del boma quando per il vento non riescono a centrare al primo colpo il….buco…… Fanno una tenerezza, suscitano amore, soprattutto quando con il loro cinguettio li senti arrivare da prua quasi ad avvisare del loro atterraggio…a poppa……; ci devono essere i piccolini, ma non sono andato a guardare, non è la mia barca, ma spero di riuscire a fare una foto domani, anche se stasera in barca ho visto una luce, e forse è tornato l’armatore. Speriamo che faccia come Marcello, e non parta subito…..
Giovedì 9 luglio
Mi rendo conto all’improvviso che sto trascurando la lista, non scrivo da una settimana e me la sono presa davvero comoda. Forse perché dopo aver risolto i problemi di collegamento ad internet ed aver ricaricato la scheda qui a Skiros riesco a leggere i messaggi di tutti e a mandare qualche foto e filmino che catturo con l’iPad, strumento che si impone “sottopelle” in modo quasi indolente, forse perché mi sto godendo questa meravigliosa isola ritrovando i suoi angoli che assaporo come cioccolatini, forse perché “vedendomi” con Giovbis in Face time (altra droga informatica) ci raccontiamo in anteprima le novità, sta di fatto che solo adesso mi rimetto….in riga.
Durante la pulizia degli acciai, con decapante prima e con pasta dopo, Dhavid mi avvisa che è saltata la testa di una vite della piastra di una volante, a poppa. Brutto affare, perché delle volanti ne ho bisogno, però non ho più ne Sika 291 ne silicone, ma soprattutto non so dove sia fissata la contro-piastra sotto coperta: nel gavone di poppa sotto la coperta o sopra il cielino della cuccetta nella cabina amatoriale? In ogni caso bisognerà smontare tutto, e non sarà cosa facile.
Me la prendo con calma, tanto rimarrò due settimane in vacanza qui a Skiros, e farò in tempo a procurarmi il silicone e capire cosa fare, chiedendo consiglio ad un riferimento prezioso che ha visto nascere la mia barca da Serigi: Graziano, oggi responsabile della qualità della Montecarlo, e prima capo collaudatore dei loro motoscafi…
Beh, visto che c’è tempo sono ritornato sui miei passi, dopo due anni, e sono andato subito a prendere un frappè nescafe sulla terrazza a mare /discoteca che si erge, per l’appunto con terrazze che scendono fino al mare, e da dove con la musica di Odissea nello Spazio, che a tutto volume si espande sul porto, parte il saluto alla motonave che arriva la sera da Kimi : è emozionante, specie quando avviene in concomitanza del tramonto, con uno scenario che a destra ha il sole che scende dietro alle basse colline, di fronte ha l’orizzonte sul mare, che sembra più lontano per effetto delle onde spinte dal meltemi, e dove si perde lo sguardo, e ad est illuminato dal tramonto il porticciolo dove con le altre barche dondola anche Sound of Silence.
Come vi avevo già detto adesso la sosta al molo è molto ordinata, con i corpi morti ci stanno più barche (comunque meno di dieci…), ed hanno messo anche delle boe con le cime a terra per qualche altro posto aggiuntivo. Finora comunque non c’è mai stato pienone, complice anche la crisi Greca, e quindi si sta bene senza il pensiero dell’ancora che non tiene…tant’è che ho potuto lasciare la barca incustodita già tre volte per andare a spasso in motorino, sapendo comunque che c’era di guardia George, il boss del porto.
Ho così ritrovato due taverne che meritavano una visita culinaria (poi in calce vi metto alcuni indirizzi), ho visto che a Skiros hanno ultimato i lavori di ristrutturazione del castello, ho trovato il silicone per l’intervento a bordo, ho scoperto che i tedeschi alla fine ‘800/primi ‘900 avevano costruito un molo per portare in Germania il materiale ferroso che estraevano nell’isola, nella baia di Kyra Panagia, ed ho assistito alle evoluzioni dei tornado Greci che hanno base dentro agli angar dentro alle colline nell’aeroporto a Nord dell’isola.
Abbiamo anche visto come vengono buttati via i soldi della comunità europea: a nord di Kalamitsa, nel versante a SE dell’isola, avevano costruito un marina con tanto di moli, piazzali e dighe frangiflutti, profondità di almeno 4 metri, che non è stato mai finito, presumibilmente perché non è ne agibile ne fruibile per la posizione dell’imboccatura, condizionata dalla posizione ( a NE da dove soffia il meltemi), e da molti scogli sparsi sulla baia in corrispondenza dell’allineamento per l’entrata… sicuramente avranno lavorato un tot di persone per un paio di anni, stipendi garantiti, ma poi? Sembra di parlare di cose di casa nostra: italiani e greci….una faza una raza….
Una sera al rientro in barca ho trovato una sorpresa, una barca partendo con il vento forte ha toccato la mia prua ed ha rotto il fanale di via rosso: per fortuna l’armatore (un polacco) si è fermato (avevamo scambiato due chiacchiere la sera precedente) ed ha lasciato 50€ a Gorge per acquistarne uno nuovo, e credo che dovrebbero bastare. Ma se il danno fosse stato più grosso, ed io non fossi stato presente, come l’avremmo messa? Subito Gorge ha detto che loro hanno l’assicurazione ma solo per danni creati dalle strutture del porto (giusto), e avrei dovuto fare denuncia alla Polizia portuale che a sua volta avrebbe diramato una segnalazione a tutte le loro sedi nelle isole per rintracciare il colpevole, di cui per lo meno Gorge aveva i connotati…..(della barca), anche se non l’assicurazione.. Ma quando e come sarei venuto a capo del busillis? Meglio non pensarci, è andata bene così….comunque il giorno dopo ho cambiato ormeggio e mi sono messo in una posizione più lontana dagli angoli della banchina..(il porticciolo è fatto ad U).
Ieri Graziano mi ha dato istruzioni su come affrontare la sostituzione del perno rotto, ho individuato che la piastra era sopra il cielino in cabina amatoriale, e alle 9 Dhavid ha iniziato a smontare i pannelli; per fortuna lui è magrolino, agile e contorsionista (si è infilato quasi completamente dentro all’armadio sopra alla cuccetta…) abbiamo trovato i perni, dietro suggerimento di Graziano li abbiamo tolti tutti e 4, cambiato un paio e rimontati con silicone, lavorando uno dentro all’armadio e l’altro in coperta, parlandoci con il walkie talkie della Motorola: volante uno a volante due, tieni la piastra, tira il bullone, fermati che tolgo il silicone, adesso tira il bullone….non ci crederete, ma alla mezza aveva già rimontato il cielino, i pannelli della cuccetta e dell’armadio….. “cotto e mangiato”.
Ho subito avvisato anche Graziano, perché quando si è in giro per il mondo avere chi da casa ti supporta negli intervento da fare significa andare sul sicuro, non perdere tempo e spesso non fare danni; comunque posso affrontare questi problemi anche perché il giovane marinaio che ho con me non ha paura nel mettere le mani sulla struttura della barca, sa che non si può tenere a bordo qualcosa di rotto, ed è curioso di interpretare il suo nuovo ruolo misurandosi in queste situazioni, nuove per lui, sotto tutti i punti di vista.
Oggi è arrivata una barca grande, un garcia 64’, in alluminio, deriveur integral, 60.000 miglia sotto la chiglia, pinna di 4 metri, pesa 36 T.,ha uno Spi di oltre 300 m2, e la porta lo skipper con la moglie….vengono dalla Tunisia ed attendono domani l’armatore. Sono andato a trovarlo, batte bandiera spagnola, ed è bello confrontarsi con chi viaggia a quei ritmi……bella barca, se riesco metterò in linea alcune foto..
Infine abbiamo ricevuto un invito per un aperitivo stasera da una bella signora che abbiamo conosciuto alla taverna da Maria: ha la mia età, da 40 anni viene nell’isola ed ha una bellissima casa dietro a Kalamitsa, e ricambia l’invito che le ho fatto di venire a bordo l’altra sera per bere una bottiglia in compagnia. Non pensate male, gente, fareste male……
- Taverna da Maria, a Kyra Panagia, tel: 22220.92990 www.kalimeris.gr
- Taverna da Muries, a Kalamitsa, specialità agnello al limone, tel:22220.93555—6978.818332 mirsinitrahana@hotmail.com
- Port Linara Skiros, Gorge Ladopoulos tel:0030.6949.541210- aris@tool.gr george.ladop@gmail.com