giovedì, Novembre 21, 2024

ritorno a KITNOS

Ciaociao, come passa il tempo: siamo già alla fine di luglio e quest’anno l’estate sta avendo un iter inconsueto: il “malo tiempo” caratterizza  molto i programmi sia di viaggi che di uscite in mare, il Covid con le sue varianti rende insicura ogni partenza, aggiungiamo il ritardo dei lavori in barca causa inconvenienti  ed imprevisti, e rimane solo la speranza di partire il 3 agosto per Kitnos.

Sul sound of silence mi rimangono alcuni interventi da fare: dovrò cambiare la stazione del vento  Rymarine in testa d’albero, l’amperometro che segnala il livello del gasolio, ripassare un paio di drizze che inspiegabilmente non “girano” come dovrebbero, oltre a due ulteriori inspiegabili guasti alle luci sulle crocette e alla luce sul boma….. non sono urgenti e farò tutto al rientro dalla Grecia, perchè non è molto igienico andare su e giù in testa d’albero con questo caldo……

Ho anche trovato la soluzione per travasare il gasolio  dalla tanica al serbatoio senza il rischio di sporcare la coperta:  Sukudon Pompa, a sifone, è una Pompa in rame puro e senza piombo con sfera in vetro industriale e molla in acciaio inox e funziona semplicemente scuotendo  il tubo su e giù. L’ho trovato alla Timavo, a Monfalcone, che garantisce una preziosa e tempestiva assistenza a noi velisti.

Vi parlavo della Grecia, e Volotea ha appena comunicato  l’anticipo di 12 ore del volo, il che  ci farà rimanere una giornata a Lavrio, così potrò andare a gustarmi qualche buon manicaretto ai “tavoli” del  mercato del pesce e salutare l’amico Nikos che conosco da anni e mi ha sempre aiutato quando dava assistenza al molo dei charter: lui è albanese,”espatriato” in Grecia ai tempi della  guerra, e sposato con una ragazza greca; quando qualche anno fa una tromba di vento ha devastato il porto e danneggiato molte barche da charter lui ne ha comperate una ventina, ha preso in affitto un pezzo del piazzale nella banchina commerciale ed ha avviato il cantiere, ed oggi è un boss del porto, al quale ho già indirizzato alcuni amici: +306932486126, email  servicepointlavrio@gmail.com.

Il giorno dopo con l’aliscafo arriveremo a Kitno a Merichas, subito sotto a Kea, il cui ricordo vi ripropongo di seguito attingendo dalle news di quella crociera.

Correva il 2017, settembre,  anche se mi sembra ieri, e tornavo in Italia assieme a Paolo.

kytnhos 13 settembre

…e un’altra isola vista e piaciuta, anche se è brulla, brullissima….

Con il modello sperimentato questo viaggio, un giorno a testa abbiamo la giornata di libera uscita con  la moto, e così c’è il tempo per metabolizzare, riposarsi, scrivere, entrare nello spirito dell’isola…

Anche questa volta è stata una sorpresa, piacevole indubbiamente, e capisco perché il charter ha trovato in questo gruppo delle Cicladi  un terreno favorevolissimo: ci sono molte baie, sia ad est che ad ovest, che offrono un ormeggio sicuro nelle due situazioni  di tempo “perturbato”, e due porti che possono ospitare almeno 40 barche ognuno….

 

Siamo venuti da Syros direttamente a Loutra, a NE dell’isola, un porto che distingui solo quando ti ci sbatti contro, e mai penseresti di trovare una situazione logistica così interessante: a parte la disponibilità del personale che si fa in quattro per sistemarti dentro al porto (ben protetto da tutti i venti), il contesto è una favola: basta pensare che non ci sono macchine, e a  parte il solito comunque silenzioso fronte porto pieno di ristorantini,  a fianco della piccola spiaggia c’è una piscinetta termale che raccoglie l’acqua calda che esce da una fonte poco lontano, sicché si può gratuitamente beneficiare di un massaggio “termale” fin a 60°  prima di farsi una  nuotata in mare.. a tutte le ore, tant’è che Ieri sera un gruppo di polacchi, prima di mezzanotte, munito di corone luminose (lampadine in testa) si recava allegramente a smaltire una bevuta nelle acque calde della piscina.

Il punto più caratteristico è la Kora, un borgo molto antico, che conserva tutta l’anima greca, anche perchè il turista del charter non vi si reca: si trova invece l’amatore della Grecia, tant’è che vi ho trovato un’oriunda rientrata dagli USA che ha aperto un bar nella piazzetta principale dove si ascolta musica country e on the road…strano vero?

Tutte le baie (e sono molte) sono raggiungibili con strade asfaltate o in terra battuta, che mediamente in 4 Km scendono al mare da una dorsale che attraversa l’isola da Nord a Sud; lungo il ciglio si trovano moltissimi cespugli di capperi, prodotto caratteristico di queste zone, di finocchietto selvatico, buono per la pasta alla palermitana … con sarde e uva passa ( uuhmmmm), alberi di fichi e cespugli di fichi d’india …. peccato che qui non sappiano fare la grappa con questo frutto …. l’ho assaggiato a Tunisi quando vi facevo sosta con la nave ….. è ottimo, ance se un po’ dolciastro …..

Come vi dicevo l’isola è arida, le rocce delle due parti estreme (Nord e Sud) sono ricche di ferro (anticamente era estratto), ma nel sottosuolo vi deve essere l’acqua  perché sono fortissime ed evidenti  le tracce di una precedente attività agricola. I pendii sono terrazzati, con i classici muretti a secco, bellissimi, mentre oggi l’unica attività rimasta è la pastorizia.

Mi chiedo perché, considerato che una volta (ma non molto tempo fa) le persone coltivavano la terra e vivevano dei suoi prodotti, non insegniamo agli  immigrati questa nobile arte, in modo che capiscano che il benessere che cercano e pretendono gratuitamente è una conquista che parte da lontano, ed è il frutto di un lavoro che tutti in Europa abbiamo fatto, un percorso da non dimenticare …..

Le Isole in Grecia ci sono, in Italia abbiamo terre da bonificare, paesi montani da far rivivere: possibile che non  si possa insegnare a questa gente a pescare anziché  regalare il pesce? Possibile che dobbiamo abituarli ad avere tutto gratis?

Mah, senza cattiveria, ma girando per queste isole, vedi anche Tinos, ho provato tristezza nel vedere abbandonati questi grandi spazi, dove le tracce evidenti di una passata attività agricola suggerirebbero una  grande possibilità di “sfruttare” il territorio, come si faceva una volta ….

Beh, sorvoliamo …..

Cosa mi rimane da dire: siamo a metà settembre e, a parte i porti e le baie  che sono sempre pieni di barche, in giro per le strade non c’è nessuno, e nei borghi in riva al mare è quasi tutto chiuso, anche se ci sono quasi 30°: ad Agios Dimitrios, proprio dove finisce l’isola, sono stato fortunato perché ho trovato una osteria aperta, e con 13€ ho mangiato un piatto di agnello con patate, un piatto di pomodori, pane,vino e caffè greco doppio …..con un dessert  di ciliegie sciroppate.

Dulcis in fundo: il tramonto sulla spettacolare baia di Kolona , dove un istmo di sabbia bianchissima  divide la baia in due, con ampie possibilità di ancorare da una parte e dall’altra …. dipende dal tempo ….