giovedì, Novembre 21, 2024

ANCORA UN SOGNO PLEASE – VECCHIE REMINISCENZE

ANCORA UN SOGNO PLEASE

 NONNO AKAB

Sono così vicino alla finestra, mentre cerco di vedere fuori che, senza accorgermene, lentamente, il calore del mio viso  appanna il vetro sempre  di più, finché quasi inconsciamente, come si fa da bambini inizio a tracciare sul vetro appannato dei segni a caso. con il dito.

Attraverso i miei geroglifici posso intravedere sullo specchio d’acqua del Lago sottostante gli arabeschi rabbiosi che la tramontana dipinge generosa, muovendo le piccole barche all’ormeggio in un giorno d’inverno di un fine settimana, qualunque creando una specie di danza simmetrica che ricorda le Nenie ripetitive senza senso cantate dalle mamme per fare addormentare i bimbi.

Cantilene in cui il significato delle parole non è importante, ma lo è la dolcezza dei toni e del ritmo. Osservo la piccola barca disegnata quasi inconsciamente sul vetro che lentamente svanisce ed eccomi al timone di una barca vera nella tempesta in cerca di un faro per rilassarmi.   Un brivido mi corre dentro e mi chiede se io non sia più tagliato per la fantasia o casomai per interpretare il protagonista di un telefilm sul genere “avventura in mare”.

A pochi metri mia moglie con il mio secondogenito di pochi mesi si arrabatta per fare contento anche il primogenito di 5 anni che ,con una mano ,sta tentando di rovesciare la carrozzina per eliminare il fratellino che “rompe” e, con l’altra, arraffa le patatine sparpagliate sul tavolo del piccolo bar dove ci troviamo, rovesciando inevitabilmente la Coca-Cola , che finisce nel cappuccino di mia moglie.

Quest’ultima mi lancia uno sguardo disperato mentre io, con un occhio alla fantasia e uno alla famiglia sorseggio un “cicchetto”, da vecchio lupo di mare. A questo punto sorge in me un desiderio prepotente:perché non caricarli tutti su una piccola barca a vela e via…!?

La soluzione fantasiosa mi pare perfetta. Fame ?…gallette e si mangia e si pesca. Sete ?……. non Coca-Cola né aranciata ma l’acqua del dissalatore . Sporcizia ?….…  niente polvere sull’acqua e i bimbi si sciacquano in mare quando sono sozzi mi si asciugano al sole e al vento.

Istruzione ?…. corsi per corrispondenza di porto in porto. Sesso ?… io e la mia compagna no problem, per i bimbi Il problema sarebbe differito di almeno 10 anni Malattie ?…. con una vita così sana, ci  mancherebbe !

Per quanto riguarda poi le risorse economiche per una vita così ,si vende la casa, si compra una barchetta e con gli interessi si vive in mare da nababbi: una volta alla settimana in porto per i rifornimenti e gli altri giorni in rada con un pram per i collegamenti a terra .

Per il futuro, sia io che la mia compagna abbiamo già acquisito il diritto ai versamenti volontari per la pensione; con poche lire la settimana di contributi INPS , quando saremo vecchi e stanchi avremo due pensioncine è …una barca più grande, figli e nuore marinai e hostess per un charter a tutto spiano, sfruttando il “know-how” e soldi a palate e vita beata. Perfetto…!

soldi a palate e vita beata. Perfetto…!

 

Riapro gli occhi dalle mie fantasie e allibisco letteralmente; non siamo più nel 1971 ma nel 1994.lo vedo dal calendario posto davanti ai miei occhi nel bar dove mi trovo, e le risate fragorose dei miei figli (con tanto di barba da vecchi Lupi di mare) con una piacente signora di età indefinita dai 50 ai 60 anni, mi riportano immediatamente alla realtà; se è vero, Loro sono proprio i miei figli e la signora la mia compagna.

E io, chi sono e dove sono ? Mi guardo allo specchio spaventando il barista e vedo riflesso un uomo quasi di mezza età con tanto di barca , pardon…di barba imbiancata che, aggiunto come personaggio agli altri, forma un quadretto alla “Sette spose per sette fratelli”.

A questo punto come in un fantasioso turbinio di da caleidoscopio, ora mi vedo al timone di un 470, poi su un Piviere 6,14 sul Lago Maggiore, poi su un Caravelle, un 445 è un 485 a Caprera è ancora su una vecchia Cocaletta 720 e poi su una nuova Cocaletta 720 a veleggiare attorno alla cara Isola d’Elba, su un J24 è su un Comet 800 alla via sulla riviera di Ponente.

E vedo sfilare la Costa Azzurra, Il Golfo del Leone, la Spagna e le Baleari,  e via su un Super Daimio 850 poi su un Miller 31 attorno alla Corsica e alla Sardegna, su un Rebel 35 x 4 mesi a percorrere e ripercorrere la Jugoslavia da Portorose a Cattaro, mentre attorno a me i figli crescono, poi nelle Cicladi al timone di un First 30 e poi Santorino ,Creta, Rodi con un Sun Legend 12:50.

Poi il giro dell’Italia da Trieste a La Spezia via Messina su un Tortuga 28 poi di nuovo su un Alpa 11:50…. vedo i figli crescere dall’asilo alle elementari, al liceo, all’università il giorno delle lauree con bacio in fronte, i lunghi mesi del servizio militare-civile, vedo le nuore emergenti e ormai mancano all’appello solo i nipotini e poi il cerchio se chiuderà.

A questo punto in me sorge un desiderio prepotente: perché non chiudere casa, salutare tutti e, con la vecchia compagna “Nostromo” su una piccola barca a vela prendere il via…? Socchiudo gli occhi di nuovo e ho il terrore per un attimo di rivedere anche l’ultima storia già compiuta ma, fortunatamente, non è così.

Coraggio mi dico c’è gente che campa fino a 100 anni e qualcuno è anche in gamba…. non potrebbe toccare anche a noi una tale fortuna ?….su foglio bianco incomincio a scrivere …………….

……………..cosa occorrerebbe per realizzare anche quest’ultimo sogno  !…………….