Vi ricordate di Kirsten Neuschäfer e Cole Brauer?
Ho una particolare ammirazione per le veliste che raggiungono traguardi importanti nelle regate in solitario: l’ultima in chiave temporale, ripensando alla Global Solo Challenge, ha visto la bellissima performance della statunitense Cole Brauer, la prima skipper statunitense ad aver completato il giro del mondo in solitaria in barca a vela arrivando al traguardo di La Coruna il 7 marzo 2024.
Spero siate riusciti a vedere la ripresa da lei fatta in pieno oceano mentre faceva ginnastica e ballava a suon di musica…
Però non posso tralasciare un riferimento a Kirsten Neuschäfer, vi ricordate? Era il 27 aprile 2023, e alle ore 21:44 Kirsten Neuschäfer tagliava per prima il traguardo della Golden Globe Race, il giro del Mondo “vintage”, senza scalo né assistenza, di 30.000 miglia passando dai famosi tre Capi (Buona Speranza, Leewin, Capo Horn).
La skipper sudafricana era partita il 4 settembre 2022 da Les Sables d’Olonne in Francia assieme ad una flotta di sedici imbarcazioni, tutte rigorosamente con la chiglia lunga, costruite senza utilizzo di fibre esotiche (carbonio, kevlar, ecc.) almeno 35 anni fa.
Ebbene, oggi ve ne parlo perché il suo straordinario risultato le è valso alcuni prestigiosi riconoscimenti:
- il prestigioso titolo di marinaio mondiale dell’anno nel 2023, agli World Sailing Awards.
- Nell’ambito della Flagship Night ha ricevuto il Seamaster Award dalla fiera e dalla casa editrice Delius Klasing.
- “Cape Horn Award” recentemente donato da Bobby Schenk
- la tradizionale Blue Water Medal del prestigioso Cruising Club of America.
Ripercorriamo un po’ la sua storia:
- La sudafricana Kirsten Neuschäfer è stata la prima donna a vincere una regata in solitario intorno al mondo con la Golden Globe Race.
- Da sola in mare per 233 giorni.
- Unica donna in un campo iniziale di 16 barche.
- Nel bel mezzo della gara, ha salvato il suo compagno Tapio Lehtinen da una situazione di estrema difficoltà nell’Oceano Indiano.
- Ha vinto la battaglia contro le tempeste, la depressione e la sfiducia in se stessa. Tutto questo con una chiglia lunga 36 piedi, equipaggiata solo con un sestante, carte nautiche e un giornale di bordo.
Le rigide regole della regata retro vietano l’uso di qualsiasi strumento elettrico per la navigazione, al fine di preservare lo spirito della leggendaria “Sunday Times Golden Globe Race” del 1968/69.