sabato, Novembre 23, 2024

Due grandi uomini, il giro del mondo: destini paralleli

Margherita Pelaschier, che ho intervistato per i personaggi del mese di RTM, ha scritto questo bell’articolo su due grandi navigatori: Francis Drake e Francis Chichester.
Ve lo propongo  ringraziandola per i contributi che mette a disposizione di velisti, navigatori ed amanti del mare.


Pasaje Drake ©Instituto Nacional del Agua, INA

Quando ho saputo del lancio della Global Solo Challenge (GSC) con il suo formato innovativo in cui si privilegia l’uso di imbarcazioni già esistenti e non appartenenti ad una classe specifica, sono andata a ricercare i disegni delle imbarcazioni usate dai pionieri delle regate intorno al mondo. Ho ritrovato nella mia libreria “del mare” il diario di bordo di Sir Francis Chichester, “Gipsy Moth. Il giro del mondo a vela”.
Nel 1967 Chichester completò per la prima volta il giro del mondo a vela, in solitario, con un solo scalo, passando per i tre grandi capi, in nove mesi ed un giorno. Per trovare l’appendice III dell’edizione italiana dove è illustrato il piano velico del Gipsy Moth IV, mi sono imbattuta in un capitolo scritto dalla moglie Sheila Chichester.
A volte, accanto ad un grande uomo, c’è una grande donna.
Il racconto di Sheila Chichester mi ha suggerito un parallelismo tra due grandi uomini, due navigatori che hanno scritto la storia della marineria: Francis Drake e Francis Chichester.
Ma chi erano Sir Francis Drake e Sir Francis Chichester e cosa li accomuna?

“Sic parvis, magna”
Entrambi i navigatori si chiamano di primo nome Francis, sono nati in Inghilterra, sono di umili origini e fin da giovanissimi erano dei grandi viaggiatori.
Drake nasce nel 1540 circa da una famiglia di agricoltori. Maggiore di dodici figli, a tredici anni si imbarca su una nave mercantile e solo nove anni dopo, prende il comando di una nave nel Mar del Nord. La sua fama di “Dragone” dei mari, come suggerisce il suo cognome, dilaga presto dopo l’attacco di Cadice e le incursioni in America del Sud e Caraibi. Francis fa suo il motto latino “sic parvis, magna”, per accentuare che, nonostante le sue umili origini, si sente destinato a grandi imprese.
Chichester nasce nel 1901 nell’umile famiglia di un pastore anglicano e, a causa delle ristrettezze in cui vivevano i genitori, passa tutta l’infanzia in collegio. Conclude gli studi alla fine della Prima Guerra mondiale e si trasferisce in Nuova Zelanda in cerca di fortuna. Prende il brevetto di pilota e crea una prospera azienda. Ma ancora una volta gli eventi mondiali gli sono contrari e la Grande Depressione lo costringe a rientrare in patria. Ritira un aereo con cui vorrebbe volare dall’Inghilterra alla Nuova Zelanda e da lì inizia la sua passione per i record di traversata in aereo in solitario. Ottiene vari riconoscimenti e brevetta soluzioni innovative per trovare la posizione in volo, ispirandosi alle tecniche di navigazione via mare.

 

Il giro del mondo di Francis Drake

Francis Drake è ricordato per essere stato il primo inglese ad aver compiuto il giro del mondo (a tappe ed in equipaggio). Visti i successi ottenuti contro la flotta spagnola, la regina Elisabetta I recluta Drake tra i suoi Sea Dogs. Con la famosa “lettera di corsa” la regina autorizzava questi pirati istituzionalizzati a saccheggiare le navi di re Filippo II di Spagna e portare il bottino in patria. Nel 1577 la regina manda Drake a saccheggiare le coste sudamericane nel Pacifico, in mano agli spagnoli. Una flotta di quattro navi parte da Plymouth ma, dopo lo stretto di Magellano, solo Drake con la nave ammiraglia, la Golden Hind, prosegue il viaggio. Drake risale la costa sudamericana verso nord ma i dettagli del viaggio restano nebulosi perché la regina al ritorno ordina che tutti i diari restino segreti e ai partecipanti impone il silenzio, pena la morte. Sembra che Drake, dopo aver saccheggiato Valparaíso, si dirige verso nord in cerca del famoso passaggio a nord-ovest ma non lo trova. Ripara verso sud, nel nord della California che rivendica come possedimento inglese con il nome di Nuova Albione per preparare le navi al resto del viaggio. Si dirige poi verso sud ovest, arrivando alle Molucche, nell’arcipelago malese, e fa incetta di spezie pregiate come chiodi di garofano, noce moscata e macis che avevano sia uno scopo alimentare di conservazione sia uso medico e cosmetico. Prua verso il sud Africa, Drake compie varie tappe fino al ritorno a Londra tre anni dopo, nel settembre 1580.

Il giro del mondo di Francis Chichester
Quasi quattro secoli dopo, il giro del mondo di Francis Chichester è molto più rapido e lineare. Si parla di un’epoca in cui la navigazione non era più soltanto una questione commerciale ma era diventata un vero sport, soprattutto per i marinai inglesi e francesi.
Dopo la passione per il volo, Chichester convoglia il suo spirito competitivo nella navigazione a vela. Vince nel 1960 la prima Ostar, traversata atlantica in solitario che organizza e a cui partecipa. Nel 1964 la ripete arrivando secondo, ma Chichester vuole spingersi oltre. Per un aviatore e navigatore gli orizzonti non sono mai abbastanza lontani. A quasi 65 anni, il 27 agosto 1966, parte da Plymouth a bordo del Gypsy Moth IV, un’imbarcazione di 16 metri, verso l’ignoto. Compie la prima circumnavigazione in solitario, passando per i tre grandi capi (Buona Speranza, Leeuwin ed Horn) con una sola sosta a Sydney. Dopo nove mesi ed un giorno di navigazione, viene accolto come un eroe al ritorno in Inghilterra.


Due regine per due navigatori
Dopo il giro del mondo, nel 1581 Francis Drake viene nominato cavaliere dalla regina Elisabetta I e ottiene la carica di sindaco di Plymouth.
Quattro secoli dopo, nel 1967, con un singolare caso di omonimia, un’altra regina, Elisabetta II nomina Chichester “Sir”, utilizzando la stessa spada che aveva celebrato Drake.

Lo spirito dell’avventura
Singolari sono i parallelismi nella vita di questi due uomini, ma la parte più rilevante credo sia proprio la molla che li ha spinti, ognuno nella propria epoca e con diverse modalità, ad osare, a spingersi oltre i confini conosciuti e oltre i propri limiti per lo spirito dell’avventura e la sete di scoperta dell’ignoto.
Sheila, per affrontare la lontananza del marito Francis Drake durante le navigazioni in solitario e credendo fermamente nella forza del pensiero positivo e della preghiera, aveva fatto stampare dei cartoncini per amici e conoscenti con la preghiera attribuita a Drake.
Questa preghiera è un invito non solo per gli scopritori dell’ignoto ma per tutti a superare i propri limiti e “spostare gli orizzonti delle nostre speranze”.
Riporto la preghiera attribuita a Sir Francis Drake (1577), dedicata ai navigatori e a tutti i sognatori:

Disturbaci Signore,
quando siamo troppo compiaciuti di noi stessi, quando i nostri sogni si sono avverati perché́ abbiamo sognato troppo poco,
quando siamo arrivati sani e salvi perché́ abbiamo navigato troppo vicino alla costa.

Disturbaci Signore,
quando con l’abbondanza dei beni che possediamo abbiamo perso la nostra sete per le acque della vita;
essendoci innamorati della vita abbiamo smesso di sognare l’eternità̀
e sforzandoci di costruire una nuova terra abbiamo permesso che la nostra visione del nuovo Cielo svanisse.

Disturbaci Signore,
per osare con più audacia, per avventurarci nei mari più aperti, dove le tempeste ci mostreranno la tua signoria, dove perdendo di vista la terra, potremo trovare le stelle.

Ti chiediamo di far indietreggiare
gli orizzonti delle nostre speranze;
e di farci entrare nel futuro
con forza, coraggio, speranza e amore.”
Sir Francis Drake (1577)

Dedico la preghiera di Drake a tutti i sognatori e agli skipper della GSC che molleranno gli ormeggi per il loro giro del mondo a partire da agosto 2023 e mi auguro ispiri tutti noi ad affrontare “con forza, coraggio, speranza e amore” il futuro.