Gulliver 1
Michele: nel gennaio del 2003 sbarcavo dall’aereo con Antonio in quel di Raiathea, in Polinesia, per imbarcarmi sul Lycia. Era un ripiego necessario perchè avevo venduto la mia Alpa34 per comperare un Passoa… la barca che avrei voluto per il mio giro del mondo, ma non ci ero riuscito…….e così, per non rimanere “ a mollo” ho preferito convertire il mio obiettivo sempre in un giro del mondo, ma con la barca di qualcun altro….
Ho scoperto che a Verona c’era un navigatore che stava facendo il suo giro del mondo, doveva raggiungere la barca in Polinesia e mi sono offerto come marinaio per un imbarco alla pari …… fuori dall’aeroporto c’era ad aspettarci Michele, con una bianchina rossa, che ci avrebbe accompagnato in cantiere dov’era rimessato a terra il Lycia. Per molti mesi abbiamo condiviso la permanenza nell’isola, approfittando della sua macchina che ci ha permesso di girare in lungo e in largo prima di ripartire per le Tonga e le Fiji, e poi ci siamo persi di vista. Ogni tanto, negli aggiornamenti periodici con Antonio, sentivo le notizie di questo e quel navigatore, e un giorno riemerge Michele…..si, Michele con la notizia che ha iniziato a fare crociere con Gulliver , un Hallberg Rassy 41 con il quale era arrivato in Polinesia…., rivolgendosi ad una nicchia ben selezionata: sposini in viaggio di nozze.
Incuriosito l’ho cercato in internet, ho letto alcuni suoi racconti di navigazione in Polinesia (che mi sono piaciuti), e poichè ritengo che fra i lettori di RTM ci sia qualcuno interessato a navigare in quella parte del mondo (anche con la fantasia) ho pensato di farvelo conoscere. Così l’ho contattato, credo che ve lo presenterò come personaggio del mese, ma intanto potrete leggere qualche suo racconto che alternerò ai miei in un nuovo Capitolo sulla Polinesia.
Il GULLIVER
Una vecchia signora svedese alla quale non daresti mai 36 anni e due giri del mondo abbondanti . Gli ospiti che salgono a bordo ne restano sempre sorpresi e affascinati . Una barca costruita come una volta : solida, marina,elegante, calda ed accogliente. Un Hallberg Rassy 41, il numero 47 dei 74 costruiti dal cantiere. Poco più di 10 anni or sono è partito dall’Elba per un giro del mondo o per meglio dire, stare in giro per il mondo Si perché il Gulliver ha sempre avuto l’ambizione del navigare viaggiando tra le genti, le culture e le tradizioni dei popoli che man mano incontrava sulla sua rotta , quindi ad ogni isola il suo tempo, il tempo per entrare in relazione con la sua gente e le sue abitudini, la sua cucina, la loro storia.
Un mondo di relazioni anche in mare, con quelle “isole” galleggianti delle quali nessuna carta nautica riporta la posizione : il popolo del mare . L’incontro con altre barche che condividono la tua rotta è anch’esso un arricchimento continuo poiché ognuno porta con se una parte della propria storia, della sua cultura e delle sue tradizioni quindi un viaggio tra le genti che viaggiano : si può chiedere di più allo stare in giro per il mondo?
La rotta classica , dal Mediterraneo alle Canarie , poi i Caraibi e il Venezuela ma, non era ancora il mio viaggio . Los Roques , Les Aves , le San Blas degli indiani Kuna mi hanno dato voglia di continuare e fare il grande salto in Oceano Pacifico . A Panama gli ispettori del canale non fanno neppure la misurazione del Gulliver , la barca ha già fatto il canale sotto il nome di Aghir e scopro di non avere un 41 piedi ma un 45 . La delfiniera con i suoi due fiocchi e salpancore è parte integrante della barca ! Le splendide ed irripetibili Galapagos e poi la traversata più lunga fino alle Marchesi . Il Gulliver è dall’altra parte del mondo ed è per davvero un altro mondo , quello che immaginavo di incontrare in questo viaggio, la realizzazione di un sogno .
Qualche mese alle Marchesi poi altri mesi nelle splendide Tuamotu per arrivare poi nelle Isole della Società , un giusto compromesso o meglio fusione tra le montagne delle Marchesi e le lagune delle Tuamotu . Questo popolo mi ha stregato con la sua gentilezza e la sua ospitalità , comincio ad appassionarmi alla sua storia, alle sue tradizioni , leggo, studio e confronto sul terreno quanto appreso. Il modo di vivere dei polinesiani ed il contesto in cui vivono mi fanno svegliare ogni mattino con il sorriso sulle labbra : meglio fermarsi per un po’ .
Forse, il giorno in cui, svegliandomi il mattino, mi guarderò intorno e non mi spunterà il solito sorriso, bhe , forse sarà arrivato il momento di togliere gli ormeggi e dare vento alle vele verso nuovi lidi.