Andiamo in Egeo 2: da Corfu a Corinto
Andiamo in Egeo – 02
da Corfu a Corinto
Corfu 1 giugno
Oggi ho avuto due sorprese spiacevoli: avevo comperato Ipad perché con hotspot mi avrebbe dovuto fare “da sponda” con WF al PC di bordo, in modo da essere autonomo con le comunicazioni via internet: in Italia avevo fatto la prova con le due apparecchiature e funzionava tutto. Invece no, in Grecia, o meglio all’estero non esiste questa funzionalità dell’Ipad, o piuttosto Vodafone Grecia non da questa opportunità: vedrò in un prossimo centro Vodafone da chi dipende. Sono andato in centro a Corfu proprio per comperare la SIM greca, 26€ per una prepagata di 3 giga, me la son fatta provare per il primo collegamento, e speravo di aver risolto tutto. Invece, appena arrivato a bordo, la sorpresa, non solo non ho WF sul PC, ma la SIM dati Vodafone da sola non ha velocità ne copertura, per cui sono costretto a servirmi della mitica connessione via Pactor, che per fortuna mi risolve i problemi più grossi.
Certo che non è piacevole trovarsi con queste sorprese……neanche fossimo in pieno Pacifico…..
Con l’arrivo di Alessandro abbiamo iniziato il secondo step, con il trasferimento a Lavrio. Abbiamo deciso di non fare il giro del Peloponneso, perché viene più comodo accorciare il tragitto per Corinto, e per essere certi che lui possa prendere l’aereo ad Atene sabato 13 giugno. Potremmo sempre fermarci a Kiato, e permettergli di alleggerire il percorso, e a noi di andare a fare un giro in macchina per il Peloponneso lato Est: vedremo…..
Guvia e Corfu hanno sempre un sapore particolare, sia perché sono la prima tappa Greca sia perché qui è sempre tutto uguale a sempre: WF che non funziona dentro al marina compensato dal buon servizio dei meccanici (riparata la pompa dell’acqua salata: pressostato rotto), il supermercato all’uscita sempre ben fornito di frutta e verdura, la solita trattoria in centro che mantiene l’ottimo menu greco, la sorpresa della nuova banchina per il diporto sotto al forte, prima del vecchio mandracchio.
C’è poca gente in giro, Sandro mi raccontava che l’ aeroporto di Atene era vuoto, e qui nel marina sabato i charter erano praticamente vuoti: evidentemente la crisi si sente.
Domani partenza di buon’ora, 60 miglia per raggiungere Preveza dove ci aspetta l’amico Paolo B., e credo che saranno di motore, perché le previsioni non lasciano molto scampo ad alternative.
Petala 3 giugno
Ieri da Guvia a Preveza, e contrariamente alle previsioni, una veleggiata di 10 ore, quasi tutta sotto gennaker, oggi da Preveza alla baia di Petala altrettanta grazia: passato il ponte di Lefkada ed attraversato il canale verso sud abbiamo iniziato una galoppata solo con gennaker ad oltre 7 nodi, con vento piuttosto forte al traverso, e raffiche ad oltre 16 nodi che mi hanno costretto a portarmi al lasco per non….decollare…..e domani Lepanto, sperando di trovare posto dentro al mandracchio, sotto alla scalinata, al mio solito posto.
Siamo in tre, con il mio compagno di scuola Alessandro che da sempre mi accompagna almeno 15 giorni all’anno nel mio peregrinare, e con Davide, il fido marinaio, che sta imparando bene il mestiere. Ieri all’atterraggio a Preveza il vento aveva rinforzato, ed abbiamo imparato a riavvolgere il gennaker sventandolo con l’olimpico, una figata….
Per l’Ipad andrò alla Vodafone o a Patrasso o a Kiato o a lavrio e vedrò cosa fare: forse avrei potuto risolvere il problema se conoscessi il greco, ma come si fa a scaricare la patata bollente al cliente dicendogli di andare sul sito Vodafone GR? Se poi ripenso a Guvia, dove non c’è campo per vodafone ne per WF, solo al bar blu……e poi ti fanno pagare 10€ per darti la connessione in banchina….un furto!
Stasera il vento continua a soffiare, c’è luna piena ed il cielo è sereno.
Sull’isola di fronte pascolano allo stato libero le capre, nere, sole, peccato non avere un enfield per fare provvista di carne fresca .
Lepanto 4 giugno
Il mandraccio di Lepanto è uno dei posti da me preferiti, e per questo stasera quando ho visto il “mio molo” libero ho tirato un sospiro di sollievo: da lontano mi sembrava che fosse tutto pieno, due barche erano alla fonda una se ne era andata,e da lontano già pensavo di dover dirottare su Trizonia, ed invece……manovra da manuale, mi son girato su me stesso, giù l’ancora giusto sull’entrata e poi indietro fino alle scale a dx……cime a terra e fine posto di manovra.
È come essere sul palcoscenico di un teatro, perché il bacino dove siamo noi è basso, l’anfiteatro con le mura è alto tutto attorno, la passeggiata corre sopra le mura, la gente è là che ti guarda per vedere come te la cavi, e quindi è proprio ……sempre una prima presentazione. Ormai sarà la quarta volta che ci vengo, ma è sempre la stessa emozione, lo steso piacere.
La doccia in coperta a prua, sotto gli occhi di tutti (ah ah ah) un aperitivo in pozzetto prima di cena, e dopo cena un caffè greco con Uzo al bar con vista su Patrasso. Stasera è sorta la luna alle 10, rossa come non l’avevo mai vista, ancora piena dopo la luna piena di ieri sera, e man mano che saliva finiva di vergognarsi, per infine impallidire davanti a noi che la guardavamo.
Questo è andar per mare, bordesando bordesando.
Anche oggi una veleggiata da sogno: sveglia con tuffo in mare, colazione da prima classe con yogurt marmellata e caffè, una partenza a motore giusto per ricordarci che esiste anche lui, ed appena doppiata l’isola di Peristera, all’entrata del golfo di Patrasso, è arrivato un NE fresco. Aperto il gennaker (ormai la randa è dimenticata) abbiamo preso il nostro passo, prima 4,5 ,poi 5, poi sempre sopra i 6 nodi, ed bbiamo chiuso la vela sotto il ponte, dopo aver avvisato la capitaneria che lo stavamo attraversando.
A proposito: lo sapevate che bisogna avvisare la capitaneria sul canale 14 almeno 5 miglia prima di passare sotto il Ponte? Beh, adesso lo sapete.
All’arrivo a Lepanto la polizia portuale (una poliziotta) era già pronta ad aspettarci sul molo per fare l’entrata, e si è premurata di dirci che per pagare bisognava andare in fondo alla strada a SN, poi a DX, poi avanti un po’, e sopra la biblioteca c’erano gli uffici comunali : comunque non erano loro incaricati a riscuotere, ma solo a dircelo, per cui lei aveva fatto il suo dovere…..come per dirci che anche se non pagavamo non succedeva niente……paese che vai…….
E ciliegina sulla torta qui a Lepanto il WF funziona benissimo, tant’è che finalmente sono riuscito a scaricare tutta la posta e parlare con skipe: chissà quando riproverò questa libidine….
E domani si prosegue: prima di partire andrò in pescheria, vorrei fare una zuppetta domani sera, ci vuole.
Ieri sera ho fatto una pasta-asciutta fra le mie preferite (alla parmigiana); preparare le melanzane al funghetto, poi a parte saltare pomodoro, scodellare la pasta e saltarla con le verdure, sbriciolare abbondante feta……una manciata di basilico……buon appetito e buona notte…
Venerdi 5 giugno
E basta , sempre vento di poppavia, c’è troppo gusto e poi ci si abitua……ed oggi è arrivato il vento di prua, appena usciti da Lepanto con un cielo coperto ed un mare che è andato via via formandosi da est, proprio sul muso.
Due piccoli inconvenienti ci avevano ritardato la partenza, non comunque prima di aver fatto la spesa di pesce [sardine (zuppa per la sera) e tonno da fare ai ferri].
– a bordo ho un PC con windows xp, ed il mio supporter tecnico Roberto mi ha sempre detto di non fare gli aggiornamenti proposti da microsoft. Orbene, sono giorni che mi compare la proposta di aggiornare skipe, ancora da Verona, ed oggi approfittando di avere la connessione WF ho ceduto alle lusinghe dicendo si, e logicamente la versione aggiornata di windows 7 che non supporta la vecchia release di windows xp, mi ha bloccato l’uso dell’applicazione. Mi ha aiutato Alessandro che dalla sua profonda conoscenza del mondo dei PC ha chiamato subito Bill Gates e gli ha detto che doveva immediatamente risolvermi il problema, via WF, cosa che ha fatto. Non so come, ma via internet Bill gli ha mandato la soluzione e siamo finalmente potuti partire con la versione vecchia di skipe aggiornata.
-appena usciti dalle fortezza di Lepanto capita la seconda cazzata di mario: ieri arrivando dovevo ammainare la scaletta sul moletto, tenuta dalla drizza della randa anziché dall’amantiglio. Io nella fretta e per errore ho aperto lo stopper del fiocco1 anziché quello della randa, e l’ho lasciato aperto. Così stamane, quando abbiamo aperto l’olimpico, la drizza non era bloccata e la vela anziché aprirsi è scesa, e con il vento teso di prua ad oltre 20 nodi non è stato possibile reinserirla nel filler, ed abbiamo dovuto ammainare tutta la tela, prua al vento, e con David steso sopra per evitare che andasse in acqua siamo rientrati sotto costa dove, a ridosso, abbiamo rimesso l’olimpico nella canaletta e poi finalmente siamo ripartiti.
Nel frattempo due barche ci avevano già lasciato di poppa, diretti ad est, facendo bordi da un lato all’altro del canale, e mentre noi ritornavamo a Canossa dicevo fra me e me:”ASPETTA CHE RIPARTIAMO…” ; ed infatti quando, con l’olimpico ben teso, abbiamo aperto anche la trinchetta e ben bilanciato l’armo a cutter, senza aprire la randa, siamo partiti ad oltre 7 nodi, come il cane dietro alla lepre, già al primo bordo avevamo superato la prima barca, mentre per la seconda la disfida è durata fino a Trizonia, dove loro sono entrati mentre noi abbiamo proseguito.
Intanto il vento è via via calato, al punto che con rammarico ho dovuto alzare la randa, ed abbiamo ripreso a correre ad oltre 6 nodi verso la nuova meta: la baia di ormos anemokambi, prima di galakidi.
Bella, tranquilla, riparata da tutti i venti, quasi nascosta dopo, appare dopo un allevamento ittico, e ben la descrivono gli autori del 777, gli amici Pupo e Merli, che ringrazio per la completezza del loro risultato editoriale.
Bagno di rito, sole al tramonto, subito in cucina per la zuppa di sarde, ed ora sono qui a raccontarvi di questa nuova bella giornata di vela.
Sto ascoltando Califano, nella pace della sera, in una baia dove altre tre barche ci sono ma non si vedono, e non vorrei che il sonno arrivasse perché “dormire è un po’ morire”, e a me piace vivere . Con Sandro ci conosciamo dai banchi del nautico, e quando siamo assieme durante queste belle esperienze (ma anche quando ci vediamo a terra) il tempo non ha età e non sembra essere mai passato (anche se anagraficamente sono passati 50 anni…un matrimonio d’oro,…). La barca ha questa magia, fa evadere senza limitare spazio e tempo, il tempo non ha età e lo spazio non ha limiti, l’età non conta ormai, e quindi ogni argomento viene affrontato con una angolatura distorta dai prismi del sestante della vita…. A noi sembra di saperlo usare, il sestante, specie quando siamo in barca, e forse per questo ci ritroviamo più facilmente, fra noi, scorrazzando con il sound of silence….
Credo che gli amici che mi conoscono e che hanno navigato con me capiscano questo linguaggio, perché alla fine è l’unico che conta.
Domenica 7 giugno
Kiato, un appuntamento alla stregua di Lepanto, con la differenza che qui la caratteristica è la gentilezza delle persone e la possibilità di rifornire la cambusa con prodotti del Peloponneso.
Lo sapevate che la piana di Corinto, dove c’è anche Kiato, è la principale produttrice di uva sultanina? Inoltre è il mercato di smistamento agro-alimentare del Peloponneso, per cui si trova di tutto. Peccato che il porticciolo, situato peraltro in un’ ottima posizione, non abbia servizi adeguati, però……..anni fa avevo bisogno di un meccanico, e mi era stato segnalato un nominativo che mi ha risolto il problema: non solo, mi ha pure trovato la soluzione ad un altro inconveniente attraverso un ingegnere meccanico (Angelo) che mi ha costruito dalla mattina alla sera un distanziatore per le cinghie dell’alternatore. Da quella volta ad ogni mio passaggio lo invito a bordo, e così ho un amico su cui appoggiarmi in caso di bisogno. Ma non basta: ieri avevo necessità di fare acqua, ed in banchina c’era il tombino ma non l’attacco ne il riduttore.
Ho chiesto in inglese ad un signore sul molo, che accompagnava in bicicletta un cane, se per caso sapeva dove fosse possibile trovare un negozio di ferramenta in paese. È sabato pomeriggio, mi ha risposto, e c’è un solo posto dove forse hanno quel riduttore, ma è distante. Se ha pazienza possiamo andare assieme…..è tornato dopo 10 minuti in moto, mi ha accompagnato al negozio, ho trovato il pezzo, e mi ha riportato a bordo: il pezzo non andava ancora bene, è tornato lui in negozio a cambiarlo, e mi ha riportato anche la differenza di prezzo…….costava di meno….
Beh, mi ha lasciato l’indirizzo, mi ha spiegato che conosce bene Verona perchè viene alla fiera del mobile, e mi ha detto che per ogni cosa in futuro posso contare su dì lui qui a Kiato…
Questo atteggiamento, ed altri che spesso ho riscontrato in Grecia, mi hanno sempre ben disposto nei confronti di questo paese, e spero che in futuro le relazioni con l’Europa non si guastino compromettendo questo atteggiamento che ci ha portato ad essere “una razza ed una faccia”….
Non vi ho ancora raccontato delle due novità che ho a bordo: i pannelli solari che ho montato sul bimini ed il depuratore d’acqua che ho voluto mettere fisso collegandolo al circuito di acqua dolce.
La prima con 4 pannelli da 75 W funziona bene, anche la superficie non rimane molto tesa, ed in caso di pioggia fa un po’ di pancia: comunque i pannelli rimangono montati solo alla fonda e con il sole, quindi non è un grosso handicap, e per il momento voglio testare una stagione intera prima di pensare ad una eventuale modifica, che ineluttabilmente andrebbe a toccare il tipo di bimini.
A fine stagione spero di ringraziare personalmente Alessandro, della Sinergy di Lecce, che mi ha proposto la soluzione tecnica vincente.
La seconda invece è una figata, perché dopo aver provato per due stagioni la soluzione “mobile”, usando l’apparecchio senza installarlo ed asciugando il filtro ogni volta, adesso ho acqua potabile sempre a disposizione: attacco l’inverter e con la 220 ho tutta l’acqua che voglio e quando voglio, pescando direttamente dai serbatoi di bordo che logicamente riempio di acqua potabile. Così evito di caricare a bordo ogni settimana sotto il sole di pacchi e pacchi di acqua, oltre al fastidio dell’ingombro.
Domani, dopo la sosta per il malo tiempo, riprendiamo la navigazione, attraverso il canale di Corinto per entrare in Egeo, e pregusto già la vista del tempio sopra Capo Sunion, sperando di trascorrere una notte sotto la protezione di Poseidone.
Nel frattempo ho avuto conferma della venuta dell’amico Dieter a Skiros il 10 luglio, mentre ogni venerdì a Skiatos si può incontrare Eugenio Favero con Paola a bordo di Penelope1.