GUATEMALA – Consigli per il passaggio della barra del Rio Dulce dal JONATHAN
Aggiornamento al Notiziario RTM, sezione Oceano Atlantico
L’ingresso nella foce del Rio Dulce in Guatemala è sempre delicata poiché per passare la barra che ostruisce il pur ampio ingresso al fiume, occorre calcolare molto bene il momento e la marea, almeno per quasi tutti i monoscafi a chiglia fissa, perché evidentemente barche con la deriva mobile e catamarani non hanno nessun problema.
Nel punto più basso la barra misura, infatti, circa mt 1,60 e questo per almeno quattrocento metri, è evidente che barche con pescaggio superiore per entrare devono aspettare un’alta marea.
Qui nasce uno dei primi problemi, infatti, i normali programmi di calcolo delle maree contenuti nei più comuni software di navigazione elettronica non sono mai giusti, per programmare la data e il momento d’ingresso sul Rio Dulce si può fare riferimento a questo sito che è testato affidabile:
http://www.tide-forecast.com/locations/Rio-Dulce-entrance-Guatemala/tides/latest
Purtroppo in questa zona non vi sono mai maree molto importanti, ed in particolare nel periodo invernale, quello in cui l’entrata del Rio Dulce è più frequentata, è raro che superino i cinquanta centimetri.
Sulla marea influisce poi molto anche lo stato del vento; se soffia dal mare la marea s’alza, se invece è in asse al fiume s’abbassa.
Generalmente al mattino il vento arriva dal fiume e il pomeriggio dal mare, ma le maree più alte sono sempre di mattina presto…
Quindi è molto difficile arrivare giusti all’ingresso provenendo da lontano, e quasi tutte le barche preferiscono arrivare la sera prima, doppiare il Cabo Tres Puntas e ancorarsi nella baia di Lagarto (Iguana) che è protetta solo da Nord Est a Sud Est; nella stagione invernale i venti predominanti hanno sempre componente Est, ma ne golfo in cui sfocia il Rio Dulce si possono avere anche vento con componente Ovest.
Con molta facilità la notte s’alzerà un vento generalmente moderato da Ovest, spesso accompagnato d’attività temporalesca, ( a noi è capitato sia in Febbraio che in Maggio) che disturberà l’ancoraggio con una fastidiosa maretta, ma il fondo è buon tenitore.
La mattina il vento generalmente si calma, è così possibile arrivare puntuali sulla boa d’ingresso del Rio Dulce. (da Lagarto alla boa sono circa 10 miglia).
Può succedere, però, che il vento con componente Ovest duri per alcuni giorni, e anche rinforzi sensibilmente (anche questo ci è recentemente capitato), in questi casi restare all’ancora a Lagarto è impossibile, e anche passare la barra, perché la marea rimane sempre troppo bassa.
La soluzione può essere dirigere verso il fondo del golfo su Puerto Barrios, dove vi è il Marina Amatique, (Wp: 15° 44” 82 N e 088° 34” 82 W) che però ha un canale d’ingresso poco profondo, a meno che non l’abbiano dragato a 2,5 metri come mi assicurarono avrebbero fatto nel Giugno 2014; inutile cercare di contattare il Marina con il vhf, non rispondono mai, meglio telefonare al dirigente señor .Esvin Chacon 79310000-56905977.
L’ancoraggio di fronte al marina è solo un poco più protetto di quello di Lagarto, quindi non consigliabile; ottima soluzione invece e dirigersi alla bella Ensenada San Carlos ( 15° 44′ 360 N 0088° 37” 501W ) che dista solo due miglia dall’ingresso del Marina, la baia è protetta da tutti i venti e lì è possibile aspettare con tranquillità il momento ideale per forzare la barra del Rio Dulce.
L’ancoraggio è alla medesima distanza dalla foce di quello di Lagarto, quindi è molto semplice arrivare giusti alla boa d’ingresso; e in caso di venti da Ovest ci sarà anche il vantaggio di navigare sotto costa senza onda e con andatura al traverso, mentre da Lagarto la navigazione è sempre rallentata da una corta onda fastidiosa.
Lasciata sulla sinistra la boa conica rossa posta in posizione 15°50”17 N 088°43”90 W, occorrerà prendere una rotta vera di 225°; dopo circa seicento metri inizia il rischio d’insabbiamento, al primo tocco il mio consiglio è quello di chiamare una delle tante lance che sempre attendono le barche al varco, e per sessanta dollari farsi trainare aiutandosi naturalmente con il motore a piena potenza; dal momento del primo insabbiamento a essere completamente liberi ci ancora quasi settecento metri circa, tutto il percorso dalla boa all’ancoraggio è di poco più di un miglio nautico.
Una volta entrati per esplorare in tranquillità il Rio Dulce, il mio unico consiglio è quello di consultare la guida:
Guatemala Rio Dulce, scritta da Lilia Hartmann e Roberto Trapani per i tipi de il Frangente.