domenica, Dicembre 22, 2024

Navigazione notturna

Mi è sempre piaciuto navigare di notte, ricordo quando imbarcato con la Costa Armatori attraversavo l’Atlantico diretto a Buenos Aires, e rimanevo di guardia 4 ore: a seconda del turno dalle 20 alle 24, o dalle 00 alle 04, o dalle 04 ale 08, per cui ero in plancia da solo con i marinai a guardare a prua, dopo il tramonto o in attesa dell’alba. Spesso mi posizionavo in controplancia, vicino alla ripetitrice della girobussola per fare un rilevamento al volo, e ineluttabilmente lo sguardo si spostava verso l’infinito… e in alto c’erano le stelle e la luna, più o meno piena. Quando era grande come una palla, bianca e pallida, con immaginari occhi, bocca e naso, prendevo il binocolo e mi immergevo dentro di lei, e mi perdevo nei miei pensieri, pur vigile nella “guardia”… e così ho imparato a navigare e ad amare la navigazione notturna.

Quando poi ho iniziato a navigare con il mio Sound of Silence, o in giro per il mondo attraversando gli oceani, ho sempre navigato di notte perchè avevo fretta di arrivare in Egeo o a destinazione, e quindi alla partenza da Monfalcone mi facevo spesso 3-4 giorni continui di navigazione per arrivare in fretta in Grecia, e ho sempre avuto amici “navigatori” che venivano proprio per questo…

Per me ho sempre scelto il turno dalle 00 alle 04, perchè mi piace l’atmosfera che vivo in quelle ore: premesso che non soffro il sonno, o gestisco bene lo stare sveglio, durante il mio turno mi ritrovo seduto a poppa a vagare nella mia vita, nella vita, e ogni flash che passa per il cervello è uno stimolo ad approfondire il perchè, il come, e se……. rivedo episodi e situazioni vissute, ricevo stimoli per soddisfare nuove curiosità, penso ad amici che non sento da tempo e dovrei chiamare, faccio programmi e progetti che chissà se percorrerò, e mi sento vivo…

Sono abituato a crearmi uno stacco ogni ora, mi faccio un caffè, e bevo qualcosa (non alcolici) mangio una riserva dolce che mi ero preparato, un biscotto, poi faccio il punto nave, controllo le vele, ascolto il vento, controllo eventuali luci attorno a me, il rosso o il verde o il bianco. So che in caso di bisogno posso chiamare il supporto che riposa sotto la cappottina (non mi piace navigare in solitario) e anche se siamo solo in due voglio sempre poter contare su un aiuto, e così passano le ore……. difficilmente esco dal pozzetto, e nel caso per andare a prua aggancio sempre il moschettone del salvavita al lifeline o alle draglie…. e il tempo passa in “mia“ compagnia.

Purtroppo adesso mi manca tutto questo, ma ho pensato di raccontarvelo dopo aver letto l’articolo che ho trovato e che vi allego, scritto da Nicola Andreatta , <<..mi sovvien, dice alberto da Giussano… >>….zio bric!!

Navigare di notte in sicurezza: regole, equipaggiamento e precauzioni

Come affrontare la navigazione notturna? Come navigare di notte in modo sicuro e riducendo al minimo, oltre ai rischi, anche il nervosismo? La barca è sempre la stessa, il mare è sempre il medesimo, eppure di notte le difficoltà aumentano: chi ha già sperimentato la navigazione notturna lo sa molto bene! Chi è abituato a muoversi solamente sulla terraferma non fa tanto caso al mutare delle condizioni tra notte e giorno, tanto più che le strade urbane – e non solo – sono in molti casi perfettamente illuminate. Quando si naviga di notte, però, non ci sono lampioni, non ci sono guardrail con elementi catarifrangenti: tutt’al più c’è la luna, accompagnata magari in lontananza dalle luci dei fari o dei centri abitati lungo la costa. Ecco che allora per navigare di notte in sicurezza è necessario poter contare sull’equipaggiamento giusto, nonché su tecniche peculiari e approcci ad hoc

Le regole per navigare di notte
Le regole per navigare di notte sono quelle speciali norme che il diportista deve rispettare per spostarsi con la barca dal tramonto all’alba, a prescindere dalle condizioni meteorologica. Quali sono le regole da rispettare? Prima di tutto, con il calar del buio è necessario ridurre la velocità e parallelamente aumentare il livello di attenzione. Le regole vere e proprie per la navigazione notturna sono però quelle relative alle luci: in un mare di oscurità, infatti, la barca deve rendersi visibile agli altri naviganti. Ancor prima di concentrarsi sulle luci di via, però, il diportista dovrebbe assicurarsi che sulla propria barca, durante la navigazione, non ci siano altre luci che possano trarre in inganno gli altri naviganti: parliamo delle luci delle cuccette o di altre luci pensate per illuminare magari il ponte.

È bene sapere a questo punto che l’utilizzo delle luci di via è regolato dal COLREG 72 IMO, ovvero dal regolamento per prevenire gli abbordi in mare, il quale presenta una serie di commi dedicati proprio a “Fanali e Segnali”. Qui si parla quindi delle diverse tipologie di luci di via e dei relativi obblighi, spaziando tra fanali laterali e di poppa, tra fanali combinati tricolore, tra luci in testa d’albero e via dicendo.

Sicurezza in mare: l’equipaggiamento per la navigazione notturna
Seguire le regole relative alle luci di via è un primo fondamentale passaggio per navigare di notte con maggiore sicurezza; come vedremo tra poco, inoltre, grazie ai moderni dispositivi elettronici per la nautica la navigazione notturna è diventata più sicura. Di certo però chi sa che si troverà a navigare di notte deve alzare il livello di sicurezza a bordo, controllando ben prima del tramonto – e prima di salpare – che tutto sia in ordine e pronto per essere utilizzato.

Sicuramente chi si trova a navigare di notte dovrebbe agganciarsi alla lifeline, sapendo che con la combinazione imbracatura e cavo si sarà al sicuro da drammatiche cadute in mare, che di notte oltre a essere più probabili sono anche molto più rischiose. E ancora, è altamente consigliabile indossare un giubbotto di salvataggio, meglio ancora se un giubbotto di salvataggio a gonfiaggio automatico, così da navigare in sicurezza anche di notte, senza però ridurre la capacità di movimento.

È inoltre fondamentale che tutte le persone a bordo siano istruite sui sistemi di sicurezza presenti a bordo e sulle azioni fondamentali da compiere in caso di emergenza: ecco che allora tutti devono sapere dove si trova la zattera di salvataggio e come metterla in mare, nonché dove sono le dotazioni di sicurezza. A questo proposito, prima di avventurarsi in una navigazione notturna sarà bene accertarsi che tutto sia in ordine, revisionato, funzionante e non scaduto (pensiamo per esempio ai razzi di segnalazione).

Sempre in tema di sicurezza, è bene ricordarsi di controllare le previsioni meteorologiche prima di salpare: in caso di previsioni non favorevoli, meglio evitare di trovarsi a navigare di notte.

I dispositivi elettronici aiutano a navigare al buio
Non ci sono dubbi nell’affermare che la navigazione notturna è diventata più semplice e più sicura grazie ai tanti dispositivi elettronici di bordo sul quale il diportista può contare; va peraltro aggiunto che oggi giorno anche il navigante “della domenica” può avere a bordo della propria barca un ottimo equipaggiamento per la navigazione notturna, laddove fino a non molti decenni fa ci si doveva limitare alla classica carta nautica cartacea, e poco più. Pensiamo al GPS cartografico, al chartplotter, nonché ovviamente ai radar, per non parlare della possibilità di poter comunicare comodamente utilizzando la radio VHF di bordo. Grazie a questi accessori non si naviga mai nell’oscurità completa, potendo contare su ottimi alleati per capire cosa c’è intorno alla nostra barca, sotto di essa e sulla nostra rotta.

Non è poi da dimenticare, per chi naviga di frequente dopo il tramonto, la possibilità di usare dei binocoli per la navigazione di notte, ovvero dei visori notturni.

Navigare di notte: occhi aperti e turni pianificati
Se è vero che i dispositivi elettronici per la nautica sono dei grandissimi alleati, è vero anche che nulla può sostituire i nostri occhi. Tenere gli occhi ben aperti e rallentare sono regole “antiche” ma assolutamente fondamentali. Certo, è vero che mantenere altissimo il livello di attenzione per tutte diverse ore non è facile, e che anzi dopo il tramonto questo è ancora più difficile. Il consiglio quindi, quando possibile, è quello di organizzare dei turni, che dovrebbero avere una durata breve, e in ogni caso proporzionale al numero di “piloti”: se a bordo ci sono solamente due persone in grado di portare la barca, il consiglio è comunque quello di pianificare turni al massimo di tre ore. Anche persone senza grossa esperienza e senza patente nautica possono però essere utili come vedetta: nella navigazione notturna come in ogni altro contesto, quattro occhi sono sempre meglio di due.  A questo proposito è bene inoltre ricordare che, al momento della pianificazione dei turni, sarà bene organizzare bene anche la cena, che dovrebbe essere fatta prima dell’arrivo dell’oscurità, con alimenti leggeri (per ridurre la sonnolenza) e senza alcolici (poiché la navigazione notturna moltiplica già di per sé le difficoltà e i rischi).

Altri trucchi per la navigazione notturna
Abbiamo visto le regole e i principali consigli per navigare di notte in sicurezza. Vediamo ora qualche ulteriore trucco per la navigazione notturna, per essere dei veri pro al timone dopo il tramonto!

  • Vuoi provare a navigare di notte la prima volta? Meglio iniziare con una notte di luna piena e cielo terso!
  • Prima di mollare l’ancora, è d’uopo studiare la rotta e prestare attenzione ai punti di riferimento che si vedranno anche con l’oscurità, nonché memorizzare eventuali punti di pericolo, come scogli o relitti affioranti.
  • Preparare cibo e bevande in posizioni comode e a portata di mano, per non restare a digiuno durante il proprio turno;
  • Bisogna ricordarsi di dare tempo agli occhi, sapendo che possono impiegare tra i 15 e i 30 minuti per abituarsi all’oscurità; durante i primissimi minuti, dunque, si vedrà poco o nulla; per non “disabituare” gli occhi sarà bene ridurre al minimo le luci a bordo;
  • Sempre per aumentare la capacità degli occhi di vedere al buio, sarebbe bene continuare a guardare punti diversi, tenendoli per bene in movimento.